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| BRITISH SEA POWER | ||||||||
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| BRITISH SEA POWER ... A BRIGHTON SI E' APERTA LA STAGIONE DELLA FOLLIA | ||||||||
| Abbiamo oggi l’onore di presentarvi uno dei gruppi più sbalorditivi ed eccentrici in circolazione: i British Sea Power. Tipico aplomb inglese mascherato da delirio surreale, i 4 da Reading di stanza a Brighton sono un concentrato di genio e sregolatezza; sicuramente una delle band più divertenti da sentire. Tanto per iniziare, Yan, Hamilton, Noble e Wood si presentano sempre e solo con i loro cognomi. Suonano a volte indossando una divisa (RAF o Marina britannica), molto spesso con in testa corna d’alce, con addosso rami intrecciati e ricoperti di foglie secche, agli angoli del palco piccoli gufi di plastica, belle contadinotte come contorno rustico. Un impatto scenografico non indifferente! Messo in scena allo spettacolo itinerante del Club Sea Power, un concerto dietro l’altro nella tranquilla cittadina di mare di Brighton. Dei pazzi furiosi, verrebbe da dire. Dei pazzi furiosi però con la testa sulle spalle, che fanno un rock esaltante e trascinante. Ne è la prova “The Decline of British Sea Power”, il disco d’esordio del 2003, e ne è la riprova “Open Season”, nuovo album fresco di uscita in questi giorni. Abbiamo provato ad affrontare il discorso follia con Noble, il chitarrista dei British Sea Power. Sono passati circa due anni dal vostro debutto, “The Decline of British Sea Power”. Ora esce il nuovo disco, “Open Season”. Cosa è cambiato? Il suono non è cambiato molto, siamo sempre noi con tutte le nostre follie e la nostra voglia di provare cose sempre nuove. Per il resto, “Open Season” è sicuramente un disco molto più personale, più romantico direi, più incentrato sull’uomo e sulla sua vita. L’uomo al centro della vostra musica … a dire il vero, a me sembrate ossessionati dagli animali! Basta vedere le copertine dei vostri dischi, l’ultimo video (“It All Ended on an Oily Stage”), come vi presentate sul ‘palco … Effettivamente se me la metti giù così hai proprio ragione! Non è che siamo ossessionati con gli animali, o forse sì, è che li consideriamo come l’embrione iniziale per poi arrivare a comprendere la vita dell’uomo. E poi gli animali sono simpatici, non puoi non guardarli o starli a sentire, per cui è anche un buon modo metaforico per prendere in giro l’uomo e fare riflettere sull’uomo. A proposito sempre del vostro modo di proporvi sul palco, ma ci credete davvero o è tutto un modo per farsi notare? Dici le foglie, i rami e gli animali di plastica e affini? Ovviamente ci crediamo! Bè. È iniziato come un modo per uscire dal marasma di gruppi che suonano, volevamo che la gente tirasse su le facce dai loro drink quando ci esibivamo e ci guardasse. Direi che ci siamo riusciti, a farci notare. Però è anche divertente, non è solo un travestimento senza contenuto. E’ prima di tutto ironia. L’ironia è una componente fondamentale della vostra musica. Quanto conta secondo voi la capacità di essere ironici per chi fa rock? E’ tutto. In un mondo di rockstar cosiddette che si credono di essere importanti ed indispensabili e dopo sei mesi spariscono dai ricordi di tutti, ci sentiamo davvero diversi a non prenderci sul serio per primi. Fare musica è come prima cosa divertirsi, e noi ci divertiamo sicuro. Immagino a questo punto che ci sia dell’ironia anche dietro al nome del gruppo, British Sea Power … Tantissima. Il grande impero britannico, la grande Marina, la temutissima flotta invincibile ed organizzatissima. Cosa è rimasto oggi di tutto quello splendore? Nulla. I tempi sono cambiati, ed è giusto ricordare a tutti come eravamo. E riderci sopra. Si potrà avere ancora il piacere di assistere alla Club Sea Power experience? Quello è stato un momento spassosissimo della nostra vita, ed un momento spassosissimo per chi ha assistito ai concerti, che non vediamo l’ora di ripetere! Passerete col vostro tour in Italia? Per ora abbiamo le date soltanto della parte inglese ed americana del nostro tour, però pare che tra maggio e giugno una capatina da voi si possa fare … tenetevi aggiornati! Tenetevi aggiornati, perché un concerto dei British Sea Power è davvero uno spettacolo imperdibile! Elisa Bellintani 4 aprile 2005 |
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