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CHOMSKI |
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RICERCA DI EMOZIONI ACUSTICHE |
I Chomski si presentano con un album fatto di atmosfere... alle volte rarefatte altre invece dense di sensazioni forti fino all'esasperazione.
Come dei piccoli chimici controllano l'altalena delle nostre percezioni, attraverso la modulazione del proprio suono. Partendo dal basso ventre ti portano in crescendo ad un'esplosione di suoni e stati d'animo.
Senza neanche accorgersene i Chomski come nelle migliori colonne sonore, si sono impadroniti delle tue percezioni e ti conducono dove meglio credono...
(Paola Andreoni)
"Biografotografiamoli":
Disco d’esordio per un trio radicato in una Torino inquieta e inaspettata. Sette brani, canzoni in italiano e strumentali, registrati da Enrico Manera, Stefano Danusso, Luca Morena con la collaborazione di amici di Perturbazione, Bandamanera, Totò Zingaro. Intensità emotiva di involontarie sessions da deserto urbano tra rock obliquo, ballate elettroacustiche e atmosfere lunari. A partire dal 2002 musicisti di Torino provenienti da oltre dieci anni di gruppi diversi cominciano a suonare insieme, come si ripromettevano da tempo, e danno vita a Chomski.
Dopo una prima formazione a quattro, con Simone Sanna alla batteria, il gruppo prende la forma stabile del trio. Enrico Manera è stato batterista della Bandamanera (1992-1998) e del gruppo di Lalli (1996-2000), nella stessa formazione che vedeva Luca Morena alla chitarra; Stefano Danusso, attivo in numerose band della scena torinese e in progetti di elettronica e d’avanguardia (Cletus, 2020k, Honoffer), si occupa del basso e dei campionamenti. Il progetto muove dall’idea di trovare un compromesso tra la voglia di esprimersi attraverso la forma canzone e lo strumentale, districandosi tra la dimensione della scrittura e la propensione all’esplorazione strumentale cara a una generazione (e nota come post-rock). La scelta del nome, tributo a un intellettuale di riferimento, è un rimando al lavoro di alcuni di noi, il richiamo a una certa inquietudine politica, un suono irresistibile. Con la “i” al posto della “y” perché diventa italiano e plurale (e perché in rete già così trovarci è molto duro).
La stessa struttura indefinita con un batterista che canta, l’intercambiabilità dei ruoli e degli strumenti e un uso analogico dell’elettronica, porta il gruppo all’idea di registrare insieme a Marco Milanesio (fonica) per dare vita a un progetto più ampio in cui a fianco a chitarre, basso, batteria trovino posto altri strumenti e altre sensibilità. Il disco nasce in questo modo, tra 2003 e 2004, tra la sala prove e diversi studi di registrazione, insieme ad amici, presenze di una scena locale viva e creativa. Hanno collaborato Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Paolo Manera (Bandamanera), Gigio Bonizio (già nei Church of Violence, ora Totò Zingaro) alle voci e alla scrittura; Elena Diana (Perturbazione) al violoncello, Mario Congiu (Bandamanera, ora solista) al pianoforte, ma anche altri, il cui lavoro non ha trovato posto nella selezione dei materiali o che hanno semplicemente ascoltato e supportato il lavoro in vario modo. Il resto è adesso, con il cd che esce per la Stoutmusic e una formazione live in cui alla chitarra si aggiunge Paolo Spaccamonti.
Il disco di Chomski è soprattutto questo: <<...l’immagine sonora di luoghi e contesti in cui suonare è un’esigenza vitale, un modo di essere involontario, un’ostinazione nel sentire. Sette tracce, il nostro modo di stare nella musica oggi, che ruotano intorno alle contraddizioni dell’ingresso nella vita adulta, tra eccessi di razionalizzazione e ricerca di emozioni, in quel gioco del rock’n’roll che continuiamo tutti a giocare...>>(Chomski )
Edito dall'etichetta Stout Music e distribiuto da Audioglobe; quindi è acquistabile on line sul sito audioglobe.it 23 Marzo 2005
(red)
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