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MARCO BELLOTTI |
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MARCO BELLOTTI ... DECLINAZIONE PARTICOLARE DELLA CANZONE D'AUTORE |
Il Pigro si è già da un pezzo concluso, vero, ma oggi noi di Newsic ci tenevamo a presentarvi un giovane cantautore dalla personalità travolgente, di cui siamo certi sentirete prossimamente molto parlare: Marco Bellotti. Marco è il giovane cantante di “Centro Asociale”, pezzo particolare e battutissimo da numerosi circuiti radiofonici lo scorso autunno; e l’arrivo del disco d’esordio è atteso proprio per i primi mesi di questo 2005, per ora ci dobbiamo accontentare di un mini EP che corolla la già nota “Centro Asociale” con due nuovi brani, “Il Treno” e “Scuro a Mangiare”. Tutto da scoprire.
Perché la dimensione cantautorale italiana offre infinite possibilità di declinazione, e non soltanto la classica direzione “seriosa” e, se volete, di difficile approccio. Marco è totalmente diverso. Marco fa parte della nuova generazione dei cantautori, quelli che sanno coniugare la qualità con l’immediatezza, e se non quest’ultima, per lo meno riescono a destare costantemente curiosità. Il talento di Marco è confermato dal fatto che gli organizzatori del Pigro, l’annuale manifestazione canora che ricorda il grande Ivan Graziani nella sua Teramo, lo hanno fortemente voluto nell’edizione 2004, presentandolo al grande pubblico nel ventaglio dei Giovani tributari ad Ivan.
E ora siamo noi a presentarlo a voi.
Allora Marco, comincio subito col chiederti come è andata al Pigro. Bene, tanta emozione per il pubblico presente, però mi ha colpito molto l’ambiente, l’atmosfera, sembrava di essere tra amici. Mi sono trovato in perfetto accordo con Freddie (un altro dei Giovani presenti al Pigro), davvero una bella esperienza! Ho interpretato “Canzone Triste”, pezzo che ho sempre suonato nei locali quando andavo in giro ad esibirmi, “Il Topo e il Formaggio” e “Firenze”.
Ivan Graziani è un cantautore particolare, uno che occorre tempo per imparare ad apprezzarlo. Tu come ti sei avvicinato alla sua musica? Devo ammettere che io fino a due anni fa non lo conoscevo, cioè, sapevo chi fosse ma non avevo mai fatto esperienza del suo repertorio. E’ stato un mio amico ad iniziare a dirmi “ehi, ma tu canti in falsetto!” e a buttarmi lì l’idea di questa somiglianza artistica con Ivan. Ho iniziato pertanto ad ascoltare alcuni suoi pezzi, cominciando con quelli più noti, e da lì non ho più smesso, mi sono perdutamente coinvolto nell’arte di Ivan. Posso dire di dovergli molto.
Fa comunque specie sentire un ragazzo giovane che perde la testa per la canzone d’autore italiana … Ma io ho sempre ascoltato cose “difficili”, è da quando ho 9 anni che provo ad ascoltare di tutto, perché mi piace l’idea di conoscere un autore al di là del sentito dire. Personalmente poi ho sperimentato molti generi, soprattutto molto jazz, e ora mi sono assestato in quello che faccio; ad oggi ad esempio vado pazzo per Pat Metheny. La canzone d’autore italiana è stata infine una scoperta recente, ma che bella scoperta! …
Veniamo a “Centro Asociale”. Come ti è venuto questo gioco di parole inaspettato? E’ una vecchia teoria di mio fratello. E’ da quando sono piccolo che mi sento continuamente ripetere da lui che bisogna essere asociali, nel senso di diversi, non conformati; noi tutti a volte siamo per forza costretti ad essere quello che non siamo, e questo ci porta a non essere noi stessi e quindi a ritrovarci soli, senza la compagnia degli altri e nemmeno di noi stessi. Meglio allora sfuggire a queste regole implicite che ci vengono dagli altri ma anche da dentro, e comportarci come meglio crediamo: essere “asociali” per ritrovarci in società.
E cosa mi dici de “Il Treno” e di “Scuro a Mangiare”? “Scuro a Mangiare” è un divertissement, è un pezzo dove mi metto a parlare col mio cane, sai quando ti metti lì con il cane e fai quella voce sciocca e dici quelle cose imbarazzanti e ridicole … è una “canzone” composta da suoni finti e continuamente ripetuti, che richiamano simbolicamente il rapporto affettuoso tra cane e padrone.
“Il Treno” invece è una canzone più seria. Il ritornello è in falsetto, e parla di rimpianti, di ciò che volevamo fare e non abbiamo fatto, in linea con la metafora del treno, che passa e se ne va.
C’è un album in vista? Ci puoi già anticipare qualcosa a proposito di un tour? L’album ci sarà, ci sto lavorando adesso, si chiamerà “Prodotto da Mia Madre” e dovrebbe uscire a marzo. Questo disco presenterà la mia doppia faccia, quella seria e quella giocosa e divertente, quindi ci sarà spazio per la canzone d’autore in senso più stretto così come per le sperimentazioni un pochetto più ardite.
Per quanto riguarda il tour, ancora nulla, per ora sono in giro in promozione, poi una volta uscito l’album si vedrà.
In bocca al lupo Marco!
Elisa Bellintani 17 gennaio 2005
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