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EL PRESIDENTE |
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EL PRESIDENTE ... ANARCHY FROM THE UK |
Sembriamo quasi seriali, noi di Newsic. Perché apriamo l’anno nuovo con una segnalazione di un gruppo notevole (El Presidente) che viene – indovinate un po’ da dove? Facile, se ci conoscete. Focus: Inghilterra. Stringi il campo: Scozia. Stringi ancora di più il campo: Glasgow. Ma toh, come i Franz Ferdinand, e anche come i Sons and Daughters … Glasgow figlia musicisti come un coniglio in piena fase riproduttiva. E noi accogliamo questi figliol prodighi come una mamma chioccia che poi ve li mostra orgogliosa.
Ed è con supremo orgoglio che noi vi presentiamo El Presidente, ultima divin creatura made in UK. Questo collettivo che non sappiamo se chiamare band è un capriccio di Dante Gizzi, ex GUN. Che un bel giorno, in tournée con i GUN in terra francese, si comperò una baguette con ripieno burroso, e il burro portava marca “President” (sorry per la pubblicità, ma questo è dovere di cronaca); Gizzi rimase folgorato dal nome e nella sua testa germinò l’idea di dar vita un giorno ad un gruppo che rispondesse al nome El Presidente. E così fu.
Vi sembra tutto allucinato e surreale? Questo è niente. Il bello deve ancora venire. Perché se volete notizie su questi El Presidente sappiate che non è possibile averne; sono specie salvaguardata da uno speciale programma di protezione testimoni, perché sono stati non solo testimoni, ma fautori di una rivoluzione. Una rivoluzione segreta, con mire a destabilizzare la monarchia della regina Elisabetta. Vi stiamo intrigando? Annoiando? El Presidente es revoluccion.
Ogni 11 anni pare avvenire qualcosa di estremo e rivoluzionario nel mondo della musica. 1955: nasce il rock n’roll. 1966: è la volta della psichedelica. 1977: tocca al punk. 1988: arriva la acid house. 1999: El Presidente viene alla luce. Appena terminate le grandi guerre interne del Brit Pop, il popolo inglese si aspettava un grande evento, che non è mai arrivato; almeno fino all’alba di un nuovo giorno, quando, nel 1999, nell’East End, si formarono gli El Presidente. Parte un movimento sotterraneo che punta a ribaltare le categorie esistenti, sovversione, libertà, democrazia. 48 ore di illusione di cambiamento. Poi la cospirazione trionfa, crede di aver eliminato il Presidente e tutto ritorna amniotico come prima. Ma El Presidente non è stato sradicato, ed oggi è tornato. Aggressivo. Con gli assi nella manica pronti ad essere scagliati – ops, scusate, i missili. E “Rocket” è difatti il singolo di debutto. Raccapezziamoci in questo frastuono visionario. El Presidente è un progetto che fa una dance rockeggiante, o un rock danzereccio, con liquidi influssi trance alla Led Zeppelin e scanzonatura alla Beach Boys, buttando ogni tanto un falsetto accattivante che ti ronza nelle orecchie come un reattore a pieno regime. Quindi moderni Dottor Stranamore, saltate in groppa a questo missile che sta per essere lanciato dalla base clandestina di Glasgow, cavalcate l’onda a 100 miglia all’ora (strusciamenti su e giù per il pentagramma in “100 MPH”) e … viva El Presidente!
Elisa Bellintani 3 gennaio 2004
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