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| BABYSHAMBLES ... IL GIOCO DI DOHERTY, DANNATAMENTE MEDIATICI | ||||||||
| Avvertenze. Non avete di fronte una NW Generation dedicata a Pete Doherty. Questo è un articolo che verte sui Babyshambles, che poi è il gruppo in cui suona ora Pete, orfano dei Libertines, e che è nato per volere di Pete, e che deve molto a Pete, e che poggia tutto su Pete, e che artisticamente è figlio di Pete, e che si promuove appoggiandosi al riverbero mediatico di Pete, e che … Ok. Ci arrendiamo. Forse questa è effettivamente una NW Generation su Pete Doherty.
Perché non si può prescindere dalla vita tormentata dell’ex chitarrista dei Libertines per capire la gestazione dei Babyshambles. Già il nome del gruppo, in cui militano (tanto per la cronaca, ma non è un’informazione fondamentale) oltre al più illustre Pete Patrick Walden (chitarra), Drew McConnell (basso) e Gemma Clarke (batteria), la dice lunga. Le baby distruttive, apocalissi del rock che spiegano le ali sulle rovine della musica e planano alto (almeno nelle intenzioni), le baby che spazzano via tutto, Arpie con le chitarre dall’apparenza maledetta, e sotto sotto … anche. Pete Doherty è genio e sregolatezza, è talento inquieto e sempre al limite. Ruba in casa del compagno di Libertines Carl Barat, con il quale ha sempre avuto un rapporto di amore-odio, attrazione-repulsione, riverenza-disistima. Si imbottisce di droghe fino a diventare imbarazzante ed ingestibile, costringendo i Libertines a cancellare esibizioni a raffica a causa delle sue condizioni pietose. Scappa dai centri di riabilitazione, ne spara una dietro l’altra, attacca come un animale impaurito e un secondo dopo è strafottente verso il mondo intero. Alla fine i Libertines – e soprattutto Barat, che ne ha le scatole piene di avere tra i piedi una personalità così forte come quella di Pete (due maschi alfa non possono dividere lo stesso spazio, è legge di natura) – gli danno il benservito. Caro Pete, sarai anche bravo, sarai anche portato, sarai anche un punto forte del gruppo ma è meglio che te ne vai. Pensate che Pete si lasci cacciare? Ma assolutamente no. Dice di essere lui a volersene andare. E se ne va sbattendo la porta. Alla faccia di Carl e degli altri. Siamo all’estate del 2004, e quello che fino all’anno precedente era soltanto un divertissement per l’annoiato Pete diventa la moneta del riscatto. I Babyshambles diventano definitivamente Babyshambles, dopo essere nati con il nome fantasiosissimo di The Libertines (schizofrenia di Doherty? Universo parallelo della fantasia di un pazzo?), e si attestano definitivamente come IL gruppo di Pete Doherty. Musicalmente parlando, c’è poco da dire. I Babyshambles suonano molto come i Libertines, cloni minori di un gruppo che ha già assaggiato il successo e che reclamano la loro fetta. Da qui si vede quanto importante fosse l’apporto di Pete al suo precedente gruppo. Pete si è portato via i collassi, l’incedere ubriaco, la crudeltà morbida e bohéme, la rabbia fumosa, le chitarre tribali ed evocative. L’anima dei Libertines è come trasmigrata nei Babyshambles, ma qualcosa manca, finitezza, completezza, soddisfazione. Non c’è orgasmo. Nonostante Pete ce la metta tutta a confezionare un prodotto maledetto. Il singolo d’esordio “Killamangiaro” è da vertigine, è da post-sbornia, dà alla testa; poi ne ascolti il testo e pensi: questo ce l’ha su a morte col mondo, che poi ti viene automatico collegare ai Libertines. Per ora l’album non c’è ancora, né si sa qualcosa al riguardo. Per ora i Babyshambles vivono di luce riflessa, vivono succhiando la linfa di Pete, e si concedono senza remore ai fans in esibizioni travolgenti ed adrenaliniche. Si alza il tiro quando suonano i Babyshambles; chissà perché succede sempre qualcosa, tra risse, scene di delirio, defaillances … per il momento i Babyshambles puntano molto su questo, su questa commistione di dannato e d’élite. Les Fleurs Du Mal sbocciati dalla costola dei Libertines. Tutti da scoprire, aspettiamo i Babyshambles alla prova del nove del disco. Intanto, se eravate in cerca di un gruppo maledetto e popolare, mediatico e sprezzante, lo avete molto sicuramente trovato. Aspettate, aspettate, vi travolgeranno presto! Elisa Bellintani 21 dicembre 2004 |
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