Sono una delle realtà musicali più geniali in circolazione, e non esageriamo affatto, dato che stiamo tessendo le lodi di uno dei gruppi più rivoluzionari, sperimentali ed amati degli ultimi 10 anni, i Chemical Brothers. Che possono piacere o non piacere, dato che il genere electrodance non è digerito da tutti, però non si può far finta di nulla quando si sentono nominare e passare oltre.
The Chemical Brothers. Intossicazione neuronica, adrenalina fibrosa, scontro e incontro tra rumore e melodia, clash, clash, clash, elettronica, regressione ad uno stato primordiale del ritmo, bisogno di accostare ed incastrare i suoni più impensati, accostamenti azzardati e conturbanti, che però suonano così perfetti. La dance elettronica non è mai stata così pop, grazie al genio dei due Chemicals ma anche al featuring di grandi nomi, che hanno interpretato e cantato i Chemicals; tanto per dirne solo un paio, Noel Gallagher, Beth Orton, Tim Burgess … tutti che fanno a gara per dare la propria personale impronta al riconoscibilissimo sound Chemicals.
Dopo la consacrazione della raccolta “The Singles 1993-2003”, i Chemical Brothers ritornano nel 2005 (l’album uscirà a gennaio) con “Push The Button”. E’ cambiato qualcosa? Sì. Anzi no. No nel senso che non aspettatevi sorprese agghiaccianti, Ed Simons e Tom Rowlands non si sono rivoluzionati e continuano a fare alla grande e al meglio quello che hanno sempre fatto; e quando i Chemicals scendono in pista, non ce n’è per nessuno, ma nessuno nessuno. Sì nel senso che ci sono sempre la passione e il fiuto per l’inoculazione del nuovo nel vecchio, e il gusto per la trasfusione di energia di suono in suono. “Push The Button” ha un titolo emblematico, che esonda la mente di visioni di attualità, triste attualità; ma push the button è un invito più che un monito: tutti noi abbiamo l’istinto a fare qualcosa, la spinta a intraprendere una strada, e i Chemical Brothers ci dicono molto semplicemente: forza, vai! Qualunque sia il tuo bottone, schiaccialo. E se il bottone in questione è il tasto play del vostro stereo, e su avete proprio questo cd, si rilascerà subito un torrente in piena di vitalità e possanza – e voi ne resterete travolti in pieno, al che o si nuota o si va a fondo.
Il vortice irresistibile dei Chemicals si sente già nel singolo “Galvanize”; un loop orientaleggiante che trafora le orecchie e si insinua nel cervello, e che provoca reazione: ognuno ha la propria, certo, ma non crediamo che la vostra spina dorsale uscirà indenne dalla ventata di input psicomotori dei Chemicals. Il video presenta poi al grande pubblico una danza tutta particolare, il Krumping, che si attesta come la forma più spettacolare della cultura hip hop contemporanea. Ci si trucca la faccia da clown e si balla, ci si lascia andare ai ritmi hip hop come ad una danza tribale, piega ancestrale della modernità. Particolare, turbinosa, scenografica, la Clown Dance non poteva certo lasciare indifferenti le papille gustative dei due Chemicals, che amano i contrasti e prediligono le contaminazioni. E a proposito di contaminazioni, molto particolari su questo disco sono le collaborazioni, primo fra tutti il rapper Q Tip, che ha fatto di “Galvanize” un singolo tetro con sprazzi di neon azzurro inquietante quanto infettivo. C’è molta atmosfera palpabile in “Push The Button”, c’è una pesante cortina di piombo e di liquido corrosivo che sovrasta ed avvolge chi ascolta. Ovattati nell’astronave alla deriva dei Chemical Brothers. Favoloso.
Disco-tech anche con “Push The Button”, quindi, quinto studio album che non raggiungerà forse le vette di “Exit Planet Dust” (l’esordio incredibile inserito tra l’altro in una classifica dei 10 album più importanti della musica elettronica) ma che non ha nulla che non funzioni. Vedrete, vedrete … manca davvero poco!
Elisa Bellintani 13 dicembre 2004
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