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THE 411 |
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THE 411 ... PRONTE A PRENDERSI LA PROPRIA FETTA DI SUCCESSO |
Quattro ragazze inglesi che si sono già guadagnate il rispetto di un ex Wu Tang Clan come Ghostface, che ha voluto non solo contribuire ad un loro pezzo (è lui il rap su “On My Knees”), ma anche inserirlo nel suo album. Quattro belle, bellissime ragazze, che dal vivo non perdono un solo briciolo del loro fascino. Quattro ragazze da classifica, che dopo aver infilato un singolo spettacolare con “On My Knees” non si sono fermate, e ci hanno offerto prima il groove di “Dumb” e poi l’incantevole “Teardrops”. Quattro ragazze – quattro! - con una bella voce, che dimostrano di saper cantare e di avere un affiatamento notevole. Tisha (19), Suzie (22), Tanya (22) e Carolyn (19), le 411.
Leggi four-one-one, come il numero che si chiama in America e che fornisce informazioni agli utenti, e come il titolo del primo album di Mary J Blige, “What’s The 411?”, la regina dell’r&b che tanto ha influenzato il gusto musicale delle ragazze. Classe, bravura e sostanza, ma per tutti. E le 411 hanno assimilato.
E’ uscito in questi giorni il loro album di debutto, “Between The Sheets”. La prova del nove. Perché dopo 3 singoli travolgenti uno si aspetta il tracollo sulla lunghezza dei 12 pezzi. E, invece, prova superatissima. “Between The Sheets” è un album pop nel senso di orecchiabile ed accessibile, ma che esplora dall’r&b all’urban, dal reggae al groove, scaldando i generi con testi sorprendenti per profondità equilibrata e con un blend di voci che non capitava di sentire da tanto. Già, perché se Tisha e Suzie coprono le parti basse, ci pensano poi Tanya e Carolyn con gli acuti. Armonico, piacevole, praticamente perfetto.
In occasione della promozione del loro disco, abbiamo incontrato Tisha delle 411.
A vedervi si sente la complicità e l’affiatamento, immagino proprio che siate amiche. Come vi siete conosciute? Vero, siamo amiche, il che è incredibile, perché lavorare insieme diventa ancora più divertente e stimolante! Io e Tanya ci siamo incontrate grazie a Lemar; stavamo incidendo i cori per la sua versione di “Let’s Stay Together” di Al Green, e da lì abbiamo iniziato a parlare, ci siamo piaciute subito. Uno della Sony presente ci ha viste e ci ha detto: “Con altre due ragazze sareste un gruppo perfetto!”. Detto fatto! Suzie andava all’università con un’amica di Tanya, e Carolyn era una sua vecchia amica. Da lì ci siamo incontrate tutte, le cose hanno funzionato da subito e il gruppo è diventato una realtà. Poi dal rispetto e dalla stima sul lavoro sono arrivate la complicità e l’amicizia.
Siete al primo disco, eppure già avete messo a segno delle collaborazioni eccellenti con Ghostface Killah, Ashanti, Dionne dei Big Brovaz … ma come fate? Con Ghostface è successo che lui ha sentito la nostra canzone e se ne è completamente e perdutamente innamorato; da qui ci ha contattate per incidere una versione con una parte di rap fatta da lui, ed così è nata la definitiva di “On My Knees”. Ashanti e Dionne hanno voluto scrivere una canzone per noi, “No Excuses” e “Fire Dance”, perché ci stimano e apprezzano il nostro stile. Però questi pezzi non sono finiti in “Between The Sheets”, probabilmente faranno parte del nostro prossimo album.
Ho ascoltato il disco e devo dire che mi ha colpito una cosa: parlate d’amore, questo sì, ma focalizzate molto sulla parte distruttiva dell’amore. Orgoglio, risentimento, vendetta, sofferenza, difficoltà. Viene tutto da brutte esperienze personali? Tutto quello che scriviamo viene da noi e da quello che abbiamo passato. Le nostre esperienze amorose non sembrano essere state delle più esaltanti ultimamente, e poi un sentimento devastante rende di più in musica di un canto dolce di bei sentimenti. La sensibilità viene più solleticata dalle cose che fanno soffrire e danno da pensare.
C’è una canzone alla quale siete particolarmente legate? “Between The Sheets”, perché la abbiamo composta in pieno inverno, e ci trovavamo in studio al caldo con candele e vino, c’era un’atmosfera molto calda e sensuale; da questa esperienza di convivenza piacevolissima è uscito il pezzo che poi abbiamo scelto come titolo del disco. Personalmente poi mi sento molto vicina a “Can’t Fight Love” e “What If It Was You”.
Parliamo un po’ del vostro stile. Siete tremendamente glamour senza mai sfiorare la volgarità o l’eccentricità, e guardando i video di “On My Knees” e soprattutto l’ultimo di “Teardrops” si vede un gusto per la raffinatezza e gli anni 40. Come gestite la vostra immagine? Ci piacciono molto la classe ed il gusto, e i primi decenni del secolo scorso sono stati anni di vera raffinatezza; tessuti preziosi, piccoli accenni che lasciavano immaginare, particolari importanti, colori marcati, trucco raffinato e femminile. E noi ci sentiamo così. Quello che vogliamo è corredare la nostra musica con una forma espressiva estetica gradevole e mai grossolana. Ci piace vestirci e giocare a ricoprire diversi ruoli, che esaltino la nostra femminilità.
Davvero da tenere d’occhio queste 411!
Elisa Bellintani 1 dicembre 2004
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 2004 Between The Sheets | | |
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