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BLUE |
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BLUE ... GROOVE SOLARE PER I RE DELLE CLASSIFICHE POP |
Blue. Basta la parola che subito sarete sull’attenti e in fibrillazione pensando a quei 4 pezzi di inglesini che vi allietano occhi ed orecchie da qualche anno a questa parte. E come darvi torto … Lee Ryan, Simon Webbe, Anthony Costa e Duncan James si fanno notare. Cavolo se si fanno notare!
C’erano una volta i New Kids On The Block. C’erano una volta i Take That. C’erano una volta i Backstreet Boys. E poi c’erano una volta i Five, i Boyzone, e tanti, tanti altri. Poi arrivarono loro. I Blue. E tutti dissero: pfui, solita boyband. Mica tanto. La boyband si è decisamente evoluta! Perché i Blue non sono solo carucci (ma che dico carucci, carini davvero!), non fanno solo pop da classifica e da sbarco, i Blue ci credono davvero a quello che fanno. E si sente. Un disco dei Blue non lo ascolti 1 settimana e poi lo metti da parte. Per le mani ti ritrovi pop sì, ma di qualità superiore. La riprova è il fatto che a collaborare con i Blue ci sono andati in tanti; pensate solo ad Elton John che li ha accompagnati al piano nella cover della sua “Sorry Seems To Be The Hardest Word”, o ai featuring cinque stelle di Stevie Wonder e Angie Stone nella cover di “Signed Sealed Delivered (I’m Yours)”. Mica roba da tutti. Mica tutti poi sono disposti a mettersi in discussione cantando un proprio successo in una lingua che non è la tua; ci riferiamo ovviamente a “Breathe Easy”, canzone contenuta sull’album “Guilty”, cantata in italiano dai Blue in versione “A Chi Mi Dice”, con paroliere d’eccezione Tiziano Ferro. Pochissime sbavature tecniche (solo di pronuncia, poi, e comunque in minima parte), e un bel riconoscimento da parte dei Blue al pubblico italiano che li adora.
Eh sì, i Blue sono pure disponibilissimi coi fans. Ma un difetto ce l’hanno sti 4 ragazzi o no?!?
Mah. Fatichiamo a trovarglielo. Forse uno ce l’hanno. Il destino comune di tutte le boyband. Lo scioglimento.
Il gruppo nasce nel 2001 da un’idea di Anthony e Duncan, cui si aggiungono poi Lee e Simon. I quattro si fanno conoscere con l’album “All Rise” (2001), che gli fa portare a casa i riconoscimenti come Best Single, Best Newcomer e Best Pop Act ai Capital Awards. A seguire poi le conferme sempre più importanti di “One Love” (2002), “Guilty” (2003) fino al trionfo di “Best of Blue”, il greatest hits delle meraviglie con l’inedito “Curtain Falls”, con campionatura di “Pastime Paradise” di Stevie Wonder.
Uhm. Curtain falls. Cala il sipario. Ma … in che senso? Vuoi vedere che tutte quelle voci sull’imminente scioglimento del gruppo sono veritiere? Non sappiamo se tranquillizzarvi in merito o se dare adito all’allarmismo bieco. Le voci ci sono, è inutile negarlo, si parla di progetti solisti di Lee e di Simon, ma i Blue continuano a smentire. E categoricamente. A noi non resta che aspettare. E incrociare le dita. Perché noi ne vogliamo altre, ancora, ancora, ancora! “One Love”, “You Make Me Wanna”, “Guilty” e “Bubblin’” non sono abbastanza. Non per noi, pubblico affamato di boyband. Ma boyband coi fiocchi, ed oltre ai Blue sinceramente noi non ne vediamo altri in circolazione.
Blue, one love, we love you!
Elisa Bellintani 24 novembre 2004
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