Da chi non te lo aspetti, prodotto da Iacopo Pinna e Lorenzo Vizzini, giunge a distanza di tre anni dall’ultimo lavoro “Invulnerabile”, un lasso di tempo in cui Francesco ha suonato in giro per l’Italia, è andato in scena a Milano e Roma con lo spettacolo teatrale “Solo per pistola” e ha proseguito il lavoro con i suoi quadri.
Musica ed arte sono, per Tricarico, due mondi complementari. Il legame tra la sua musica e le sue opere è molto stretto, e rappresenta la ricerca di un posto nel mondo e di un mezzo per comunicare con gli altri. A marzo 2016, presso lo storico locale Jamaica di Milano, è stata realizzata una sua mostra dal titolo “Da chi non te lo aspetti” con l’ultima sua produzione, sia su tela che su carta.
La mostra ha ispirato Francesco nella creazione del brano omonimo che dà il titolo al nuovo disco e che vede, come co-autore, Giancarlo Pedrazzini, direttore della galleria Fabbrica Eos che espone le opere di Tricarico.
Sono passati tre anni da "Invulnerabile", quale percorso artistico ti ha portato a "Da chi non te lo aspetti"?
Tante cose che sono successe nella mia vita in tre anni. Il percorso artistico si unisce alla vita, è la vita che mi porta a scrivere, osservare e sentire. Non sono solo un osservatore dell´animo umano ma anche partecipe. In tre anni ho imparato cose che non immaginavo di poter conoscere e vivere. Da qui si sono mosse quelle riflessioni che mi piace raccontare o provarci. Ciò che pensò sia importante ricordarmi, ora vediamo se queste sensazioni e pensieri siano corrisposti anche da chi ascolterà il disco, per insegnarmi qualcosa.
Da chi non te lo aspetti è un concerto album. Sembra un romanzo.
Romanzo?
Sì, romanzo per le immagini vivide che qua e là vengono disseminate. Mi viene in mente "la mia bolla di sapone mi protegge dallo sporco che c´è qua".
Mi piace che tu la legga in questo modo. C´è chi Una Bolla la interpreta semplicemente come qualcosa che ti copre, ti chiude e ti difende. La bolla è una protezione.
Qual´è il rapporto tra immaginazione e realtà?
Cosa sono queste due essenze?. L´immaginazione la puoi cambiare, la realtà talvolta è il frutto di un´immaginazione collettiva.
In "Un nuovo amore" appare questo scontro?
Sí, assolutamente. L´immaginazione può sicuramente cambiare la realtà. L´immaginazione dovrebbe essere il presupposto del cambiamento. Però esiste comunque un contrasto tra questi due poli.
Come vedi il mondo musicale a distanza di tre anni?
Secondo me sta cambiano, perché , è una mia percezione o forse solo un mio augurio, si sta infrangendo e siamo arrivati alla fine di un percorso di grande superficialità. Non c´erano eccellenze in ogni campo. Un periodo di quindi anni dove nulla spiccava, penso sia finito questo periodo. Penso che ci sia l´alba di un nuovo percorso storico, dove si ritornerà a inseguire le eccellenze, di persone eccezionali.
Testo di Elena Rebecca Odelli |