Ho sempre appoggiato quella teoria per la quale di una canzone non devi saperne il significato. La prendi, la fai tua e, ascoltandola, aspetti che la tua mente la renda la colonna sonora di un momento preciso della tua vita.
Per me, il grado di separazione cantato dalla Michielin nel suo pezzo di Sanremo è quello tra una persona e la sua stessa vita. E la meraviglia quando si scopre che, finalmente, quell´inutile distacco interno inizia a non esistere più.
Francesca Michielin a Sanremo ci è arrivata a piccoli passi. Ma la spontaneità delle intenzioni, la fragilità e la forza di volontà, la semplicità quasi imbarazzante la rendono una delle sorprese degli ultimi anni di musica italiana.
Mente scrivo ascolto L´amore esiste, uno dei suoi ultimi brani, che mi commuove ancora come la prima volta che l´ho ascoltato. Oggi, forse, ancora di più. E se dovessero chiedermi chi merita la vittoria di questo Sanremo, non avrei dubbi: lei.
L´ho incontrata (seppur per pochi minuti) ieri qui all´Ariston. E ne sono profondamente felice.
Francesca, questa è la tua prima partecipazione al Festival. Quali sono le tue sensazioni?
Salire a 20 anni sul palco dell´Ariston con un pezzo che hai scritto anche tu, con Beppe Vessicchio che ti dirige, l´introduzione di Gabriel Garko, è stata una cosa pazzesca. Sono molto felice di come ho raccontato il mio brano, di come l´ho condiviso sia col pubblico in sala ma anche con tutti quelli che mi stavano seguendo da casa.
Parlami del tuo brano in gara, Nessun grado di separazione.
E´ una canzone molto autobiografica perché, a parte il grado di separazione da cui prende il titolo, tutto ruota intorno a una scatola e al fatto che io spesso nella vita mi sono chiusa dentro una scatola di insicurezze e paure. Adesso ho deciso di sollevare questo coperchio e di aprirmi alla vita.
Nella serata cover hai portato Il mio canto libero di Lucio Battisti. Come mai hai scelto questo brano?
Ho scelto Il mio canto libero perché anche se è un brano scritto nel 1972, per i tempi che stiamo vivendo oggi mi sembra un grande messaggio di speranza e rappresenta anche un inno di libertà all´amore, alla libertà di amare, che è una tematica di cui si parla molto in questi giorni. Anch´io ho messo la fascetta arcobaleno . E l´ho fatto proprio perché credo sia importante, perché credo sia anche una responsabilità mostrare la propria opinione a riguardo. Lucio Battisti, poi, è stato anche un grande rivoluzionario dal punto di vista melodico in Italia, ha portato un modo di cantare e di esprimersi molto moderno e istintivo. Per me è un artista affascinante.
Cosa ti aspetti dal Festival di Sanremo e quali sono i prossimi progetti?
Quello che spero è che questo pezzo arrivi perché ha un bel messaggio positivo. Prima di Sanremo ho fatto Nice to meet you, che è stato il mio primo tour. Continuerò a marzo con altre sei date nei club italiani. Poi il 19 febbraio uscirà una riedizione "di20are", il mio nuovo disco, che contiene anche Nessun grado di separazione.
Matteo D´Amico
12 febbraio 2016 |