Lorenzo Fragola. Un nome che suona qui all´Ariston per il secondo anno di fila. E qualcosa vorrà dire. Semplicità e talento le parole d´ordine per il fragolino nazionale che oggi, per la serata cover, presenterà La donna cannone di De Gregori.
Ci parli subito del tuo brano e del tuo album in uscita?
Credimi, del brano non saprei parlare oggettivamente, ci sto troppo dentro. Quello che ti dico è che mi piace cantarla e l´intero album è nato da Infinite volte. Si tratta del racconto della fine di una storia d´amore e della difficoltà di ricominciare, non ha nessuna pretesa, è vera senza giri di parole. Dell´album sono molto contento e l´11 marzo (giorno d´uscita del disco, nda) per me è troppo lontano. Il disco, in sostanza, è molto mio, segue molto i miei gusti e poi l´ho seguito praticamente tutto, dalla scrittura all´arrangiamento, dalla produzione al mixaggio (anche se non ne capisco molto).
Quali sono le nuove sonorità che hai detto che differenziano Zero Gravity (il nuovo disco) da 1995 (il disco dell´anno scorso)?
Quello che abbiamo provato a fare è prendere un tipo di produzione come quella americana o comunque internazionale e renderla perfettamente in italiano. Forse è stato un azzardo? Non lo so ma era quello che ci andava di fare per il coraggio di fare cose nuove.
Ci saranno canzoni sia in italiano che in inglese?
Per quanto detto fino ad ora, il 90 per cento dei brani è in italiano più un paio di pezzi in inglese.
Quanto è grande l´emozione di tornare sul palco?
Ci sono differenze e somiglianze rispetto all´anno scorso. La somiglianza è che l´emozione di tornare sul palco è sempre forte, non cambia. Si tratta di un´emozione che non puoi provare da nessun´altra parte. Pensa che la prima volta che sono entrato a teatro ci sono rimasto malissimo: in tv sembrava una cosa gigante e invece è un piccolo teatro. Ma paradossalmente è peggio perché è tutto concentrato e hai davvero gli occhi delle persone tutti addosso e a poca distanza e senti davvero il calore dei musicisti che sono a due passi da te. Quest´anno, però, mi sono ripromesso di vivermela più serenamente. E anche se rivedendomi in video, a volte, noto una certa fragilità, ti dico che questa cosa non mi dispiace affatto perché quando sarò troppo sicuro di me avrò perso qualcosa anziché guadagnarla.
Stasera sarà la serata cover e tu canterai La donna cannone..
Sì e io l´unica domanda che mi pongo è se De Gregori vedrà la serata o meno. La verità è che io ho subito pensato a La donna cannone anche se lo so che sarà uno scoglio difficile da superare. Ma a me piace tanto cantarla e mi emoziono ogni volta che la ascolto e che la canto.
Non la stravolgerai, quindi, nell´arrangiamento..
Qualcosa è cambiato sì ma non l´ho assolutamente stravolta. Il brano è rimasto così come lo conoscono tutti ma si è modificato appena nei movimenti musicali.
Torniamo alla gara per un attimo. L´anno scorso ti sei posizionato a metà classifica e hai ottenuto un enorme successo radiofonico. Come pensi andrà quest´anno e cosa ti aspetti da questo Sanremo?
La cosa bella del Festival è che non puoi far previsioni. Ma la mia più grande soddisfazione arriverà soltanto quando incontrerò qualcuno per strada che canterà Infinite volte.
Qual è stato il momento più bello e il momento più brutto in questi due anni di carriera? I momenti più belli sono stati due: il concerto in Piazza Duomo a Milano quando ho visto che almeno la metà degli spettatori cantava Siamo Uguali. E poi il mio ultimo concerto nella mia città, Catania. Lì mi sono reso conto che ho potevo farcela davvero. Il momento più brutto? Sicuramente c´è stato ma se non mi viene in mente vuol dire che non è stato poi così brutto.
Concludo chiedendoti qual è il tuo primo ricordo, da bambino, del Festival di Sanremo.
Me lo ricordo perfettamente: ero nella mia casa in montagna e vedevo il Festival con mio nonno e insieme a lui abbiamo commentato la vittoria di Francesco Renga con il brano Angelo.
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