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DURAN DURAN |
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UN RITORNO IN GRANDE STILE….DURAN DURAN |
I Duran Duran sono stati i paladini del pop anni ottanta, idoli per milioni di ragazzine, paragonati ai nuovi Beatles e sono i ‘genitori musicali’ di boy band come Take That, Westlife… Formazione che ha venduto settanta milioni di dischi, ma soprattutto ha definitivamente consacrato il ruolo del videolcip l’arma vincente e insostituibile del successo di alcune hit , come la loro “Wild Boys”.
Questo entusiasmo unito all’ardore del successo si è spento nel 1985 con l’esibizione al Live Aid, con clamorosa steccata di LeBon, ultimo show del gruppo con la line-up originale: Simon LeBon (voce), Andy Taylor (chitarra), John Taylo (basso), Roger Taylor (batteria) e Nick Rhodes (tastiere).
Da quel momento progetti laterali: Arcadia, Power Station….Nel 2003 ecco riaccendersi il lume. I Duran danno il via ad un reunion tour con la formazione originale e da qualche giorno è nei negozi di dischi il loro nuovo album con materiale inedito, il primo da “Seven & The Ragged Tiger” (1983)
Il nuovo disco s’intitola “Astronaut” ed è il frutto della collaborazione con i produttori Rich Harrison (Mary J. Blige, Alicia Keys, Beyonce, Usher) l’impronta R&B e Don Gilmore (Good Charlotte, Linkin Park, Pearl Jam..) l’alternative rock , realizzato tra il sud della Francia e gli Sphere Studios di Londra. I Duran Duran al completo hanno presentato a Milano “Astronaut” e Newsic ha raccolto le loro testimonianze:
Perché proprio adesso questa reunion? “Una scelta molto semplice: fare musica in maniera creativa. Volevamo riscoprire il piacere di scrivere canzoni, incidere ed esibirci dal vivo di fronte al nostro pubblico”
Come è nato il suono di questo disco? “Quello che si sente in Astronaut è il nostro sound fatto da noi. Era quello con cui ci siamo trovati più a nostro agio. Melodia, groove forte…in altre parole volevamo creare un qualcosa che s’incontrasse con la musica attuale” ha spiegato Nick Rhodes. “In questo lavoro, come nei nostri precedenti lavori, ci sono le due anime dei Duran. Quella allegra e spensierata sullo stile di ‘Rio’, ‘Girls on Film’…l’altra il nostro lato oscuro, quello più introspettivo sulla scia di ‘New Religion’…” ha aggiunto LeBon. Come hanno influito le vostre esperienze personali passate su questo disco? Che pubblico trovare ai vostri concerti ? “Prima di tutto va detto che non ci sono rimpianti con il passato” ha precisato LeBon “Tutto il lavoro fatto in questi anni ci ha portato ad apprezzarci a vicenda. Ognuno di noi è cresciuto e quando ci siamo rincontrati abbiamo percepito un’alchimia straordinaria, anzi il suono dei Duran Duran adesso è ancora più ricco” “Per quanto riguarda il pubblico e l’accoglienza che ci hanno riservato siamo molto felici. Tra di loro, e questo è inevitabile, ci sono i nostalgici, coloro che da quando abbiamo mosso i nostri primi passi ci sono sempre stati vicini, ma anche tanti giovanissimi e questo è un segno positivo”.
Come avete vissuto questi anni lontani dai riflettori? “Siamo delle persone normali, le nostre famiglie ci hanno aiutato ad affrontare questi momenti, ma soprattutto tra noi c’è un legame fortissimo. Esseri artisti è il nostro lavoro, quindi avere dei momenti difficili fa parte della professione. Questo per noi è un ritorno dolce perché quando perdi qualcosa (fama e successo) e l’ ho riacquisti ha un sapore diverso…è fantastico rivivere queste sensazioni”. Cosa pensata della così detta new new wave? “Amiamo molto questo genere musicale e le band che vi fanno parte. Loro fanno ‘vera musica’, nel senso che scrivono le canzoni, suonano, fanno tutto quello che dovrebbe fare un artista. Tra i nostri favoriti Franz Ferdinand, Scissor Sisters…Mouse of Mars”
Che rapporto avete adesso con la moda? (Dopo la collaborazione con lo stilista Giorgio Armani)
“C’è sempre stato un rapporto molto stretto tra noi e la moda. Non poteva essere altrimenti visto l’epoca in cui siamo cresciuti. Erano gli anni settanta e ottanta, in UK la sinergia tra fashion e musica si percepiva chiaramente basta ricordare che all’epoca i nomi di spicco della scena musicale erano David Bowie, Bryan Ferry, i Queen…” “Ancora adesso noi viviamo questo matrimonio tra musica e moda in maniera molto naturale” .
Ha un significato particolare “Sunrise” il primo tratto dal nuovo CD? “E’ il punto d’inizio di un nuovo giorno; appunto l’alba. Ogni giorno sentiamo l’esigenza di ricominciare e valorizzare il nostro impegno…”
Quando sarete in tour? “Nel 2005. Il prossimo anno porteremo in giro per il mondo le canzoni del nuovo album, naturalmente senza dimenticare il nostro passato. A gennaio saremo in Giappone, a febbraio e marzo negli Stati Uniti in primavera suoneremo all’Europa”.
Carlo Cassani
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TUTTO SU DURAN DURAN |
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 2004 Astronaut | | |  2000 Pop Trash | | |  1997 Medazzaland | | |  1993 Duran Duran (The Wedding Album) | | |  1990 Liberty | | |
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1988 Big Thing 1986 Notorious 1984 Arena [live] 1983 Seven and the Ragged Tiger 1982 Rio 1981 Duran Duran |
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