La cantante padovana è in gara al 65° Festival di Sanremo col brano Straordinario, firmato da Ermal Meta e Gianni Pollex. Vestito giallo, zeppa altissima. Chiara ha presentato Straordinario concentrata ma diretta, facendo trapelare l’emozione che il brano giusto ha saputo far scaturire.

Buona la prima, direi. Hai cantato bene, sembravi serena e tranquilla.
“In realtà ero molto emozionata e dentro il pezzo. Aprire il Festival e rompere il ghiaccio è una bella responsabilità”.

Rispetto al Festival del 2013 come ti senti?
“Sono più consapevole e mi sono presa molte più responsabilità, con tutti i pro e i contro. Prima ero sicuramente più incosciente”.

Si è percepito che tu fossi dentro al pezzo, e che ci fosse maggior consapevolezza anche nell’interpretazione, ma cosa hai pensato un attimo prima di scendere quelle scale?
“Non so se si può dire… Ho detto ‘Ca…volo, sto aprendo un Festival di Sanremo, ti rendi conto, Chiara’? Ero una bambina che sognava il Festival e ora… Mi sono concentrata e mi sono detta ‘O la va o la spacca’. Ci vuole coraggio”.

E tu sei coraggiosa?
“Non credevo di esserlo ma facendo un bilancio della mia vita mi son reso conto di esserlo stata, oltre che tenace”.



Ora esce la versione Special di “Un giorno di sole”, con 4 inediti, non ti sei risparmiata.
“Questi 4 brani c’erano già, pensavo a Sanremo prima ancora di pubblicare la prima versione. Titanium di Guetta la cantavo già nei locali puzzoni e la facevo sempre nelle mie date; L’uomo senza cuore ce l’avevo nel pc da 10 anni, poi Ermal ci ha messo le mani; poi c’è la cover che proporrò all’Ariston giovedì sera, Il volto della vita di Caterina Caselli: è venuta talmente moderna che è dark, un po’ epica, speriamo di cantarla bene..! Con un aggettivo, la definirei… conturbante (ride, nda)!”.

Come si affronta una cover di tale calibro?
“Ho sempre reinterpretato i brani, ma questo da prima di X-Factor, come coi brani di Lady Gaga. Mi piace dare sempre un’interpretazione diversa, non un’imitazione”.

Continua a funzionare l’unione con Ermal Meta…
“Ormai siamo amici, ci conosciamo, lui mi interpreta. Ci si conosce e si lavora insieme”.

È cambiato il tuo suono dal disco precedente?
“Molto, lo volevo cambiare, renderlo più frizzante e ritmato, mantenendo comunque anche ballate classiche. Sicuramente devo sperimentare ancora molto però la direzione credo sia giusta”.

Sei più spensierata?
“No, anzi, ora che ho visto di più ho ancora più pensieri! Ora sono più convinta di quello che faccio e disinteressata verso i giudizi che prima mi inibivano. Come il vestito giallo indossato ieri, prima non l’avrei mai messo. Chi non risica non rosica”.

Che consapevolezza in più hai ora?
“Direi che mi piace molto la mia canzone e la adoro da cantare, anche se molto impegnativa. La definirei gustosa”.


Elena Rebecca Odelli & Andrea Grandi


11 febbraio 2015