Milioni di dischi venduti, conosciuti in tutto il mondo, i OneRepublic amano l’Italia e i colori che si respirano per le sue vie. Armati di bagagli circumnavigano il globo. Dal Colorado hanno conquistato la vetta delle chart. Lavoro e dedizione, a ciò va indubbiamente aggiunto l’abilità di Ryan Tedder nello scrivere anche per altri – praticamente tutti.

 

“Venire in Italia è fantastico. Amiamo l’Italia, trascorriamo qui le nostre vacanze. È un posto dove puoi venire anche se non ci sono live e non sei con la band. Nell’ultimo dico sicuramente si respira molto del Bel Paese”.

“L’ispirazione dell’album arriva dal viaggio. Partire letteralmente per ogni parte del mondo, registrare in ogni angolo del globo, da Vancouver alla Grecia, passando per Londra, Parigi, New York. Penso che viaggiare sia una parte consistente della nostra musica. Native è iniziato proprio in Italia, abbiamo sempre subito questo fascino del Bel Paese”.

“Ci sentiamo una parte del mondo globale. Sapere che la nostra musica attraverso la radio arriva ai fan sparsi per il mondo e unisce persone che arrivano da posti differenti. La nostra musica è globale in qualche modo se consideriamo che siamo entrati nelle chart europee. Amiamo la musica europea. Abbiamo trascorso molto tempo in Spagna Portogallo e Italia abbiamo raccolto più spunti possibile”.

“I Lived è stata scritti anni fa per mio figlio . Penso che il messaggio che cela I Lived risieda nel fatto di prendersi cura delle persone che si amano, della famiglia, degli amici dei figli. È ciò che cerco di fare tutti i giorni. È un mantra. Non ci sono promesse rimandate a domani. È come sapere di avere solo un giorno a disposizione, e fare tutto il possibile per dimostrare l’amore e l’affetto per le persone vicine. Ogni singolo giorno”.

“Sì, è la storia di quei bambini che soffrono di fibrosi cistica. Una malattia per cui molti anni fa si moriva nel giro di un anno. La medicina si è evoluta e permette alle persone di vivere per più tempo. Abbiamo circa dodici video che riguardano noi come gruppo ed erano abbastanza. Eravamo stanchi di vederci all’interno dei videoclip. Abbiamo deciso di girare altro, che raffigurasse la vita di qualcun altro, con una storia molto più importante da raccontare piuttosto che guardarci in un videoclip”.

“Non fatevela addosso, cantate e siate Perfecto (Ryan ndr). C’è una cosa che potremmo suggerire, è semplice per me da dire, ma difficile da fare: prendete confidenza con il palco, con voi stessi, con la performance. È l’unica cosa davvero importante. Se si è nervosi, come è normale prima di una performance, bisogna cercare di racchiudere quell’emozione dentro sé stessi. Guardatevi allo specchio e ditevi quanto siete fighi, che sarete perfetti, che darete tutto di voi stessi”.

 

 

Elena Rebecca Odelli

5 dicembre 2014