Ed arrivò sugli scaffali di quei pochi negozi di musica rimasti “L’Equazione”, il secondo album di Antonio Maggio.
“Ovviamente il secondo, mi dicono, è sempre quello più ostico. Mi auguro che possa piacere. Gioco molto tra ciò che racconto in maniera esplicita e quello che c´è sotto, tra testo e sottotesto”. Forse è questo lo zuccherino che è riuscito a farmi digerire un album a cui mi sono approcciata con un senso di disappunto iniziale: il testo e il sottotesto.
Antonio Maggio era quello dello schiocco sul finale di Mi servirebbe sapere, della teatralità al punto di farmi venire l’orticaria lui sul palco del Festival e in sala stampa. La sua presenza a Sanremo era stata data per scontata quest’anno e invece picche. “Avranno avuto i loro motivi. Abbiamo presentano Nell´etere. Ci ritornerei, Sanremo è stata l´esperienza più bella. L’esclusione l’ho vista solo come l’opportunità di preparare meglio e con più cura il disco”.
"L’Equazione" mostra un Antonio che si apre alle sperimentazioni, si veda alla voce Stanco feat Clementino. “È scoccato da subito un ottimo feeling. Non era in programma il nostro featuring. È nato per caso in studio mentre registravo il brano Stanco. Cercavo delle soluzioni per evolvere e risolvere il brano. Ho chiamato Clemente, dopo cinque ore è arrivato il pezzo rappato. Mi ha sorpreso, non pensavo fosse così veloce”.
“L’Equazione” è un album da risolvere, uno di quello che per capirlo nel midollo deve essere ascoltato più di una volta: “Io sto provando a risolvere l’equazione e sto facendo leva in chi ascolterà il disco per porsi dei punti interrogativi, delle domande. C´è bisogno di tanta razionalità per risolvere l´equazione con se stessi. Noi italiani abbiamo sempre creato storicamente dal nulla grandi capolavori rimboccandoci le maniche. Questa cosa la canto nel primo brano, Lo sai che lo so, un omaggio a noi italiani.” Un album che si apre al citazionismo, come nella cover non scontata de La donna riccia di Modugno: “Domenico Modugno ha vissuto a San Pietro Vernotico, dove sono nato. Anche se sono di Squinzano (non essendoci l´ospedale son nato in quello più vicino) e poi perché è in dialetto salentino a rimarcare le mie origini e radici”; si aggiungono la dissacrazione più o meno diretta di Bocca di Rosa con Pompe funebri da Lucrezia: “È un divertissement perché stacca dal filo conduttore. L´ho messo in fondo alla tracklist per scherzare. È una dissacrazione di quella che era la bocca di Rosa di De André”; e il rimando, più o meno diretto, a Buscaglione: “Ho sempre paura di quando mi vengono attribuiti questi paragoni. C´è l´approccio ironico alle canzoni. Rispetto a Mi servirebbe sapere ho acquistato una maggiore consapevolezza che penso si rifletti in Lo sai che lo so. C´è un omaggio all´Italia e agli italiani, popolo che ha sempre fatto cose grandi nella storia prima di buttarsi la zappa sui piedi”.
Non so se sono riuscita a risolvere l’equazione posta in essere da Antonio, so che sono riuscita ad ascoltare il disco più di una volta senza sbadigliare, so che sono riuscita a vedere gli spunti di un ragazzo che guarda la realtà circostante da adulto, filtrandola con la lente dell’ironia, so che apprezzi i continui cambi di stile e genere quasi che ogni canzone racconti testualmente un capitolo di un libro, ma musicalmente faccia parte di una collana in evolvere. Quello che colpisce di Maggio è la sua lucidità nel raccontare e nella scrittura che perde la sua teatralità solo quando si parla di Genesi (Mal d’amore). Nell’“Equazione” c’è la capacità di sperimentare uscendo dalle dinamiche di genere del mercato in primis, ma anche del gusto personale di Antonio che supera la prova con Nell’Etere e in Stanco. Concept che vanno oltre cuori laceri, decadenza sociale, distorsioni etil-chimiche dalla realtà e riesce a farlo donando un sorriso, costruendo immagini ironiche che se fossero un film probabilmente sarebbe a metà tra una pellicola in bianco e nero di Charlie Chaplin e le parodia di Benny Hill che mostrano con satira e ilarità la classica altra faccia della medaglia.
Elena Rebecca Odelli
14 maggio 2014
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