Sono stati definiti Outsiders e alieni. Si sono visti storpiare il nome nei modi più creativi e elementari. LŽAccademia della Crusca ha elogiato i loro testi. VentŽanni di musica e non sentirli sulle spalle, sulle gambe. I Perturbazione hanno lŽinnata capacità di reinventarsi e rinnovare. “Musica X” aveva già segnato il punto. LŽUnica e LŽItalia vista dal bar ha indicato la strada. LŽondata Perturbazione che si canticchia anche da un bar battendo le mani, sta "perturbando" un poŽ tutti.
CosŽhanno portato dal Piemonte i Perturbazione?
Abbiamo portato di tutto, di più.
Io mi aspettavo di vedervi arrivare con casse di gianduiotti.
I gianduiotti li abbiamo portati per le prove e per gli orchestrali. Volevamo ringraziarli per la loro pazienza. Da Torino abbiamo portato lŽabbigliamento, la nostra freschezza. Dal Piemonte ci siamo portati una Signora direttrice dŽorchestra (Andrea Mirò nda).
Si parla sempre della scuola romana, ma la scuola torinese?
Non ci sentiamo di decantarla molto, in realtà. Riflettevamo su una di quelle che é la fortuna e sfortuna dei perturbazione: quella di non essere torinesi. Noi siamo rivolesi e, sebbene abbiamo incrociato spesso durante questi anni la scuola torinese, ci siamo sempre solo sfiorati e mai mischiati troppo. Lo notiamo dai feedback su Facebook perché va detto che se fossimo stati torinesi di nascita o residenza, la scena torinese sarebbe impazzita.
Il vostro nome é stato storpiato in svariati modi, durante la vostra esibizione ne sono apparsi di nomignoli creativi.
La più diffusa é quella da terza media a sfondo ononistico. Remo Remoti ci aveva chiamati i Continuazione. La migliore rimane quello del padre di un nostro amico che rimandava a qualcosa sulle onde dellŽimmigrazione.
Non siete nuovi alle scene musicali, diciamolo una volta per tutte.
Siamo come le donne, lŽetà non si chiede.
Diciamolo, invece, che sono ventŽanni che portate in giro la vostra musica.
Ci sentiamo molto giovanotti.
Ecco perché (anche) avete scelto la vostra base in un bar. Che Italia state vedendo da questo bar?
In questa settimana stiamo vedendo un Italia meravigliosa, coloratissima, che si vuole divertire e quindi unŽItalia strana.
La canzone che ha passato il turno é LŽUnica, ma qui di unica qui cŽè solo Elena la vostra violoncellista, nel brano si rileva un tribudio di nomi.
É un gioco di nomi, che molto spesso viene interpretato come un tripudio di nomi femminili, in realtà é il lato meno importante. Se al posto dei nomi femminili, si mettessero quelli maschili si riuscirebbe a interpretare più facilmente la canzone.
Si pensa sempre che gli outsider debbano portare al Festival dei brani che facciano implodere lŽAriston. Voi avete portato due canzoni...
Abbiamo portato due canzoni belle. Questa domanda, ci permettiamo di dire, dovresti farla ai veri outsider del festival.
Infatti mi sono permessa di dire a Palma che é lŽOutsidere degli outsider. Outsider sembra essere una etichettatura quasi dispregiativa, un genere di nicchia. Penso ai Marlene Kuntz, agli Afterhours, ai Marta sui tubi. Mentre però loro avevano un genere abbastanza inscatolabile, i Perturbazione no. Pensando al disco mi trovo Carboni e I Cani, il filo conduttore?
Il filo conduttore é la musica o il linguaggio che lo veicola. Luca Carboni era ottimo per raccontare una riflessione generazionale, sebbene non ci si distanzi molto di età, é un papà per noi a livello musicale. I Cani in qualche modo sono i figli, servivano a rendere un poŽ più aliena il vestito di Questa é Sparta. Un cambiamento marziale che si può paragonare alla cassa dritta della musica elettronica. Rispetto ai Marta sui tubi, Afterhours, noi non abbiamo ricevuto molte critiche perché, in realtà, non abbiamo mai fatto mistero di voler partecipare al Festival di Sanremo. Scriviamo delle canzoni pop e se vengono eseguite al Festival della Canzone Italiana, ancora meglio.
Perché non é stata capita, secondo voi, LŽItalia Vista dal Bar?
Perché un ascolto solo lŽha penalizzata. Il testo ha una certa profondità e sensibilità che forse non si coglie al primo ascolto, tanto che in molti lŽhanno cassato come testo banale e qualunquista.
Avete spiegato che non siete gli Zen Circus che hanno trattato ampiamente lŽargomento qualunquismo?
Noi amiamo gli Zen. Può essere anche che un BPM più alto aiuti, da quello che abbiamo visto. In alcuni casi neanche tanto meritevolmente.
Se poteste paragonare il festival a un oggetto a cosa lo paragonereste?
La mano di gommapiuma con il lŽindice gigante. In realtà é un amplificatore che riesce a veicolare realtà medie e ampliarne il raggio dŽazione.
Il vostro featuring Violante Placido, che ha provato a partecipare allo stesso Festival con DellŽEra
Proporremo La Donna Cannone, ci siamo fatti guidare da Tommaso che voleva avere una voce femminile che avesse un timbro dolce. Violante, appena contattata si é mostrata da subito entusiasta e disponibilissima. Era a Parigi per un provino di un film, é tornata di corsa nella nostra sala prove sporca e polverosa per fare le prove.
Visto i vari tweet , possiamo dire una volta per tutte chi sono i Perturbazione?
Sono un gruppo pop. Nato musicalmente in modo serio meglio negli anni novanta che, quindi, hanno vissuto lo strascico della pesantezza degli anni ottanta. Sono un gruppo che per attitudine non é mai ripetitivo in ciò che fa, cerchiamo di cambiare spesso collaboratori e procedure di scrittura. NellŽultimo periodo ci siamo scoperti più giovani di prima e siamo più leggeri musicalmente. Abbiamo capito che la leggerezza della forma spesso coincide con la sostanza.
Elena Rebecca Odelli
21 febbraio 2014