Immagine chiara e decisa, un mix di espressioni ed emozioni, un turbine che ti travolge più di un attimo.
Un anno fa non c´era ancora The Voice, ora sei al Festival di Sanremo, quanto è cambiata la tua vita in questi mesi?
“Una vera rivoluzione! Si sta realizzando un sogno, poco alla volta, adesso è più facile immaginarsi un domani, o almeno, la speranza che un domani ci possa essere. Soprattutto, ho la possibilità di fare ciò che amo”.
Volevi che la tua vita avesse un cambio radicale prima di The Voice?
“Assolutamente sí. Mi ero già stancata di lavorare visto che é dall´età di quattordici anni che lavoro”.
Che lavori hai fatto?
“Tanti mestieri, cameriera, barista, fotografa…”
E intanto nel cassetto il sogno della musica
“Sì, anche se non é sempre stato un proprio e vero sogno, mi viveva dentro da sempre ma non aveva preso forma. Sono successe un po´ di coincidenze, perché mi definisco la signora delle coincidenze. Sono sempre al posto giusto nel momento giusto e questo é decisamente un vantaggio”.
Una buona stella c´é…
“Sì, ne sono convinta. La mia canzone é Nuvole che passano, la prima volta che sono venuta qui a Sanremo per le prove alloggiavo in un hotel in via Nuvoloni. Segnali a non finire e io sono scaramanticissima!”
Hai mai scritto prima?
“Scrivevo in inglese, ma non credevo assolutamente di essere in grado di scrivere, soffro di autostima bassissima. La mia cultura musicale è anglosassone”.
Spazi effetti da Ray Charles a Bob Marley passando per De André e Mia Martini.
“Sì, ascolto moltissima musica”.
In casa tua si respirava aria di musica?
“Sí, il mio babbo faceva video per i cantanti e mia madre dipingeva, non potevo che nascere io. Sono parte di una famiglia artistica. L´arte ha sempre fatto parte della mia vita e rappresenta il modo più naturale che ho per esprimermi. A The Voice ho avuto l´occasione di sfidare me stessa su tutto, con la voglia di giocarmela fino in fondo. Non sapevo se fosse la mia strada. Nati liberi é stata la mia prova come autrice di musica e testo, da lí mi sono lasciata andare come un fiume in piena. Nel mio primo album, ‘Ti presento Maverick’ ci sono due brani scritti da me”.
La scintilla si é accesa e non si ferma più…
“Ma guai a chi prova a fermarla, è la mia linfa vitale la musica e non ne posso fare a meno”.
Pietro Cantarelli ti ha visto alla finale di The Voice e ti ha accalappiata, producendo il tuo disco d’esordio…
“Sono cose che vedi solo nei film, se ci pensi. Una persona accende la televisione e ti vede esibire, capendo che sei la ragazza giusta per interpretare il brano che aveva scritto”.
Nuvole che passano sembra un brano scritto da te per l’intensità interpretativa con cui hai accentuato il pezzo.
“Non ho dovuto neanche reinterpretarlo, rispecchiava perfettamente uno stato d´animo vissuto. Si parla sempre di amore e siamo tutti in fondo romantici, quel brano rappresenta l´altra faccia della medaglia. La realtà delle situazioni. La categoria Giovani presenta differenti realtà”.
Cosa provi in questo momento?
“Enorme gioia. É il palco più ambito da tutti i cantanti. Io vado mi metto in gioco cantando la mia canzone con me stessa”.
Hai tantissimi tatuaggi, sceglierai un abito che li mostra o li cela?
“Scelgo un abito che sarà il mio tatuaggio. É come se fossi nuda. Sarà un vestito da sposa perché é il mio matrimonio con la musica”.
Nel video appare una clessidra, riferimento al carpe diem?
“Il video é stato girato interamente da me insieme ad amici, ho scritto la sceneggiatura, mi piace molto il cinema. La clessidra é l´immagine fisica del mantra espresso nel ritornello ‘sono solo attimi’. Passa tutto ma l´amore vero non passa. La canzone canta di un momento disperato, sento molto mia. Racconta di un sentimento che hai ben presente solo quando sei piccola”.
Maverick chi é?
“É il mio istinto, ho deciso di dedicare il mio primo album alla parte più profonda di me. É una voce che abbiamo tutti, uno spirito libero che ci indica come seguire la nostra strada”.
Ci sono anche diverse collaborazioni, come Agliardi e Fabi.
“Prima esperienza anche con le collaborazioni. Sono nate casualmente. Agliardi ha fatto la colonna sonora di Braccialetti Rossi, e all´interno dell´album ci sarà Ridere di tutto che fa parte anche di quel progetto”.
Tutto l´amore che ho é un brano scritto interamente da te, quanto amore ha Veronica?
“Troppo, veramente troppo. Mi scoppia dentro. Sto imparando a non disperderlo, prima di tutto voglio darlo a me stessa”.
La tua innata capacità interpretativa é innata o si è affinata ascoltando grandi interpreti?
“Diciamo che é stato inconsciamente. Ho sempre ascoltato molta musica. Non ho mai cantato, non mi piaceva la mia voce e mi vergognavo. Mi sono approcciata al canto come modo espressivo. La musica era il mio campo naturale, non ho avuto bisogno di studiarla, é stata da sempre dentro. Una fortuna nella vita. Penso di essere stata influenzata da tutti gli artisti che ho ascoltato e vissuto nella vita”.
Sulla Cover del disco, appare la tua ombra, non sarà un caso che tu l’abbia lasciata.
“Mi sento un po´ Peter pan. Una ragazza troppo cresciuta”.
Andrea Grandi, con la collaborazione di Elena Rebecca Odelli
20 febbraio 2014
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