|
THE DEARS |
|
|
|
NO CITIES LEFT |
It’s the same old plot, sempre la stessa storia. Sono decenni che l’Oceano Atlantico vede rimbalzarsi addosso, da destra a sinistra e viceversa, il vestitino nuovo che il rock & roll decide ogni volta di cucirsi addosso. Rock-blues, punk, new wave e così via: un continuo copiare, ispirarsi, modulare, migliorarsi, per poi ributtare la palla oltreoceano. Stavolta in Canada (avevate qualche dubbio in proposito?) l’hanno fatta davvero grossa: tale Murray Lightburn, cantante polistrumentista di Montreal che i soliti bene informati segnalano nel ‘95 a Londra in cerca di Graham Coxon nella speranza di fargli sentire il demo della sua band, si è preso una rivincita coi fiocchi. Con i suoi The Dears (non fatevi ingannare dal The e dal nome al plurale, niente robetta post-qualcosa) ha pubblicato una piccola enciclopedia contenente il meglio di 15 anni di pop-rock made in UK. Smiths, Blur, Pulp, Suede e Belle & Sebastian, tutti in una sola comoda confezione.
Un disco di una bellezza d’altri tempi, quasi appiccicosa, talmente bello da sembrare (accusa che ovviamente è già stata loro rivolta) finto.
Basta tuttavia mettere da parte i pregiudizi e le facili accuse di già sentito per innamorarsi al primo ascolto della splendida voce di Lightburn la quale, in perenne bilico tra Morrissey e Damon Albarn, non sbaglia un colpo disegnando efficaci melodie di un sapore sempre maledettamente UK. Come le smithsiane "Lost In The Plot" e "Don’t Lose The Faith" le quali faranno scendere più di un brivido sulla schiena degli orfani dei giganti di Manchester. Allo stesso modo i nostalgici dei Blur più raffinati, quelli degli episodi più eleganti di Parklife, avranno di che giorire con pezzi come "The Second Part", "Warm And Sunny Days" e "No Cities Left" o come l’irresistibile duetto retrò tra Lightburn e la tastierista Natalya Yanchak di "22: The Days Of All The Romance". Ah, a proposito della titletrack, non fate caso all’intro di chitarra praticamene identico a quello di Dedicato a Te de Le Vibrazioni. Trattasi sicuramente di una tanto curiosa quanto inquietante coincidenza che, insieme ad un paio di episodi di autocompiaciuta prolissità strumentale, rappresenta l’unico neo riscontrabile in questo delizioso lavoro.
Dopo quasi dieci anni di gavetta, anni che nei momenti “sinfonici” e nella cura degli arrangiamenti si sentono comunque tutti, pare che il 2005 finalmente riservi ai nostri cari tutta l’hype che meritano. Un passaparola che li porterà nei primi mesi di quest’anno ad un attesissimo tour-evento proprio nel Regno Unito.
E l’Atlantico e ancora là, che ride sornione, canticchia, e aspetta il prossimo giro.
|
|
Voto: 8 |
Casa Discografica: Bella Union |
Sito Internet: www.thedears.org |
|
Antonio Casillo |
|
04/01/2005 |
|
TRACKLIST |
|
01 We Can Have It
02 Who Are You, Defenders Of The Universe?
03 Lost In The Plot
04 The Second Part
05 Don't Lose The Faith
06 Expect The Worst / 'Cos She's A Tourist
07 Pinned Together. Falling Apart
08 Never Destroy Us
09 Warm And Sunny Days
10 22: The Death Of All The Romance
11 Postcard From Purgatory
12 No Cities Left
|
|
DISCOGRAFIA |
|
2000 End of a Hollywood Bedtime Story 2004 No Cities Left |
|
vedi tutto su THE DEARS
|
|
vedi tutte le news
|
|
|
|
BNOW PREVIEW
|
|
|
|
|
RUMORE |
IN EDICOLA |
|
|
|
|
|
|
|
TAGS
|
|
|
|
|
|