Non si giudica un libro dalla copertina. Tuttavia la cover di un disco può essere molto indicativa, come nel caso del secondo album degli Après La Classe, Un Numero: rosso e giallo. Colori caldi, che rimandano alla terra d’origine, il Salento, e che riflettono l’allegria della loro musica:
reggae, ska, folk, rock e dub alternati con grande entusiasmo e disinvoltura tra italiano, dialetto e francese (per via delle origini franco-pugliesi del cantante).
Niente che non si sia già sentito: in più di un’occasione tornano in mente i Modena City Ramblers o i Subsonica. È comunque notevole l’energia che gli Après La Class sprigionano, e il loro stile eclettico non lascia indifferenti. L’elettronica è ben dosata e si amalgama perfettamente al sound compatto e robusto in cui spiccano fiati e fisarmonica. A guidare il tutto la voce di Cesko Arcuti, ora limpida, ora graffiante, ma sempre molto presente. Le incursioni nel rock (“I love you”, “No Brown Sugar”) registrano un’eccessiva semplicità dal punto di vista compositivo, mentre convince “La Patchanka”, che potrebbe essere il manifesto del gruppo: parole, suoni, ritmi diversi miscelati con gioia. Da segnalare anche “Sud-Est”, che regala momenti dub di grande fascino. |