Piccoli Dettagli Al Buio si apre chiarendo immediatamente la propria natura.
Suoni internazionali, effetti potenti calibrati con una finezza notevole. L’introduzione di “8”, come molte fasi lungo i 13 pezzi ci riporta ad una certa “anima nera” degli ’80, venata di industrial.
“Tratti” è abbastanza esemplare per capire la maestria di Marco Trentacoste nel calibrare con talento e perfezione gli equilibri tra suoni aggressivi, sintetici, e fasi sospese, quasi gotiche.
Dualismo o gioco di forze contrapposte, che permane lungo tutto l’album, vedi “00:16”.
Altro aspetto notevole, sono le doti del cantante, Max Zanotti, che con un’ampissima escursione vocale colora, grazie a tante tonalità diverse, i pezzi, lasciando un’impronta più “lirica” al tutto. Bellissima e intensa è in questo senso l’interpretazione di “Ombra e Odore”, pezzo che oltretutto sfoggia tutto il pathos che la band è capace di regalare alle proprie canzoni.
Tutti i pezzi sono particolari, perfetti nella loro struttura e con una forza che lascia stupiti, come “Piccoli Dettagli Al Buio”.
Un lavoro ricco di spessore sonoro che inonda le orecchie con mille note ed effetti, portando così all’ascoltatore un’intensità in grado di addensare l’atmosfera. |