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Akon |
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TROUBLE |
Aliaune Thiam, in arte Akon, nato in Senegal e figlio di un noto jazzista e suonatore impareggiato di djambé Mor Thiam, si è trasferito a New Jersey a 7 anni e ben presto scoprì l’hip-hop e il crimine, fino a finire in gattabuia. Dietro le sbarre però ebbe il tempo di scrivere delle canzoni, che poi, appena uscito, inciderà in un improvvisato studio casalingo; i demo arriveranno alla Universal che sgancerà i soldi per finire il disco e così nacque “Trouble”. Nel mondo dell’hip-hop il fatto che un’artista abbia scritto parte di un album mentre era dietro le sbarre non è certo una cosa innovativa; spesso però questi dischi covano una rabbia di fondo contro il sistema che invece “Trouble” non ha.
L’album scritto, cantato, rappato e quasi interamente prodotto da Akon è una vera perla dell’r’n’b. L’apertura del disco è affidata al capolavoro “Locked Up” (letteralmente “rinchiuso”) che vede Aliaune raccontare con una disarmante onestà gli errori che ha commesso e come è finito in prigione; la base hip-hop e le melodie R’n’b sono perfette, quindi non sorprende che sia uno dei pezzi più programmati da mtv2 e dalle radio americane. La seconda traccia parla invece di quello che succede quando, appena usciti dal carcere, nessuno si fida di te; si tratta di “Trouble Nobody”, la canzone che da il titolo al disco.
A questo punto inizia un altro album; è come se Akon si fosse dovuto liberare di quei due pesi e l’avesse fatto con la musica. “Trouble” quindi si trasforma in un album che parla di tutti gli aspetti della vita a volte in modo scanzonato come in “Bananza (Belly Dancer)” e a volte in modo molto profondo come in “Journey”. Al primo ascolto colpisce subito “Lonely” che contiene un campione di voce accelerato (sembra cantato da Alvin Superstar per intenderci), ma nonostante la produzione stereotipata è comunque una canzone vincente sia per melodia, sia per le capacità vocali di Akon che la rende molto gradevole. Altri highlights dell’album sono sicuramente la melanconica “Pot Of Gold” e la orecchiabile “Don’t Let Up”.
La scelta di Akon di non spettacolarizzare il proprio passato e di regalare invece un po’ di “saggezza” che la strada gli ha impartito e spiegare le debolezze che l’hanno portato a fare certi errori è ammirabile; forse per questo motivo venderà solo la metà dei dischi. A mio avviso non è il personaggio che rende questo disco un ottimo acquisto, ma la bellezza di quasi tutte le canzoni sia per i testi che per la melodia.
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Voto: 9 |
Casa Discografica: Universal |
Sito Internet: www.akononline.com |
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Oliver Dawson |
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17/09/2004 |
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TRACKLIST |
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1. Locked Up 2. Trouble Nobody 3. Bananza (Belly Dancer) 4. Gangsta 5. Ghetto 6. Pot of Gold 7. Show Out 8. Lonely 9. When the Time's Right 10. Journey 11. Don't Let Up 12. Easy Road |
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DISCOGRAFIA |
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2004 Trouble |
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