There In The Sun è un disco che mi ha colpito e mi ha soddisfatto in pieno. Le qualità dei tre (solo tre???) musicisti sono grandi e non banali, raccolgono alcuni tra gli elementi più gustosi musicalmente degli ultimi 30 anni, senza però perdere in personalità. Così dopo un primo pezzo di introduzione inizia “Circus” con il suo tiro rock e il suo impatto energico ma dalla vocalità retrò, che efficacemente lo caratterizza.
“Trust no One” si insinua teneramente nelle nostre orecchie con un inizio dolce, di chitarre che come campane risuonano e con piatti che vibrano. Una linea melodica lontana che lentamente cresce crea intanto un’atmosfera magica e intensa.
“ Fold” dai suoni sicuramente più forti, delle chitarre, ha comunque un tono malinconico alla base, nonostante il ritmo galoppante di basso e batteria. Il ritmo rallenta e dopo una pausa riesplode. “ Keep Me Inside”, inizia subito con chitarre ritmiche alla Clash (o Foo Fighters?), energica anche questa, gioca perfettamente su fasi in crescendo per poi “tranquillizzarsi”.
“ Two Flies” è invece dolce e viscerale, dai toni pacati ma con ritmi che ci trascinano verso sensazioni forti e sognanti.
“ Cold Train”, inizia lentamente e con poca verve, ma il suono e il ritmo cambiano improvvisamente e l’atmosfera si avvicina a quella dei Police (quelli meno conosciuti), con accelerazioni, dissertazioni pazzesche, basso a volume elevato e incedere prepotente.
“ By The Riverside”, ha un’altra natura, sobria e soave, ereditata dai Phish, anche se poi…
Un disco che trasmette tanto, forte, che non lascia indifferenti per la bravura a calibrare i toni e i colori dei musicisti. Migliora con l’aumentare del numero degli ascolti e non annoia. Veramente bello. |