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THE LIBERTINES |
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THE LIBERTINES |
Tra i dischi più attesi dell’anno c’è il ritorno dei The Libertines, band che al suo debutto un paio di anni fa aveva stupito e conquistato gli adepti del modern-rock’n’roll divenendo un gruppo di punta tra tutti quelli che hanno il nome che comincia per “the”. I The Libertines negli ultimi tempi sono stati coccolati e seguiti come una boy-band da NME che ormai gli ha eletti ad eroi del rock d’oltremanica, e sempre NME ha seguito come fosse una telenovela la storia del povero Peter Doherty che si droga come un pazzo, che rapina casa del compare del suo gruppo, che va in galera e che ora pare sia fuori dalla band ed in India a disintossicarsi dal crack... Ah già il disco dei Libertines. Il disco del quartetto londinese non si distanzia molto dal precedente e splendido “Up The Bracket” è solo leggermente meno spigoloso, meno punk ’77 e più maturo e rock. Naturalmente i The Libertines non perdono i loro riferimenti sonori che riportano direttamente ai migliori The Clash (il produttore di questo “The Libertines” è sempre il mitico Mick Jones).
Ci sono hit probabili per la classifica di terra d’Albione come “Don’t Be Shy” (molto beatlelsiana) e il primo singolo “Can’t Stand Me Now” e “What Became Of The Likely Lads” (brani molto Clash con un ritmo danzereccio irresistibile), ma sostanzialmente è tutto il disco che scorre una meraviglia pur essendo meno diretto del suo precedente. I The Libertines a parte i vari problemi di droga (e tutto quello che gli gira attorno) non sono una montatura, sono un gruppo rock capace e vero come non se ne vedono quasi più in giro. Sono marci, sono punk, sono rockers, sono la conferma che la tesi sesso droga e rock’n’roll funziona ancora, sono un’anima innocente nel loro essere colpevoli della pazzia... Insomma i The Libertines sono un gruppo come non ce ne sono perchè sono gli unici che sono rimasti fermi agli eccessi dei ’70 (senza averli mai visti neppure col binocolo) e poi, a parte tutto, non si scrive un pezzo come “The Man Who Would Be King” (così intenso, sincero, diretto, oscuro ma allo stesso tempo scanzonato con quel fischiettio geniale di sottofondo) per caso. Bisogna averci le palle per vivere e per essere i The Libertines? Forse no, però è bello credere alle favole. Promossi ancora una volta.
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Voto: 9 |
Casa Discografica: Rough Trade / Self |
Sito Internet: www.thelibertines.org.uk |
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Jarno |
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06/09/2004 |
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TRACKLIST |
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01. Can’t Stand Me Now
02. Last Post On The Bugle
03. Don’t Be Shy
04. The Man Who Would Be King
05. Music When The Lights Go Out
06. Narcissist
07. The Ah Ah Wall
08. Arbeit Macht Frei
09. Campaign Of Hate
10. What Katie Did
11. Tomblands
12. The Saga
13. Road To Ruin
14. What Became Of The Likely Lads
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DISCOGRAFIA |
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2002 Up The Bracket 2004 The Libertines |
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