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NIC ARMSTRONG |
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THE GREATEST WHITE LIAR |
Probabilmente andremo controcorrente, ma questo disco di debutto di Nic Armstrong ci piace e parecchio, al contrario di molta stampa che lo ha accolto in maniera tiepida. Ci piace perchè Nic Armstrong è un sognatore e soprattutto scrive canzoni, magari non memorabili o strabilianti, ma belle. Tutte belle, senza banalità o fratture stilistiche, sono canzoni di un cantautore dallo stile cristallino e dotato anche di classe. Indubbiamente.
Sin dalla copertina si capisce di che disco si tratta e quali siano le sue influenze, gli anni ’70 e il pop-rock dei Beatles. E’ un bel salto nel passato questo “The Greatest White Liar”, un disco che a suo modo dedicato ai nostalgici di un epoca lontana (ma sempre viva) ma anche adatto a chi quel periodo di grande vitalità lo ha conosciuto solo attraverso i filmati tv o dischi impolverati trovati nella cantina dei genitori.
L’inglese Nic Armstrong come detto in questo disco infila una serie di citazioni che vanno dai classici Beatles ai Rolling Stones, passando anche per il pre-punk dei Jam e per tutta la storia del pop inglese senza dimenticare il glam dei T-Rex, spesso i farsetti e le dinamiche fanno pensare a Marc Bolan.
Armstrong nel suo essere assolutamente un “citatore”, fateci passare il termine, ci regala 14 canzoni che tra alti (tanti) e bassi (solo alcuni passaggi sporadici) riesce ad assumere una sua personalità artistica ben forte, merito di un sound vintage che fa apparire tutto vero, come se fosse stato registrato nel 1967.
Dunque è questo un bel lavoro di cesello in cui hanno un valore particolare le ballate, veri e propri capolavori che in molti inseguono (Oasis in primis, poi i vari Starsailor e compagnia) da una vita senza riuscire a tirare fuori dalle 6 corde. Il massimo si tocca con la semplicità della bellissima “I’ll Come To You” (Noel Gallagher venderebbe l’anima al diavolo per scrivere un pezzo simile) ma anche quando Nic spinge sull’accelleratore e ricorda l’ondata new-rock/blues (leggasi The White Stripes soprattutto) in “Natural Flair”, mentre non si possono non ricordare anche le venature psichedeliche di “You Made It True” e quelle sixties danzanti di “Down Home Girl”.
Di certo un disco non fondamentale ma molto piacevole, divertente e curato in ogni particolare. Bravo. |
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Voto: 7 |
Casa Discografica: One Little Indian/Goodfellas |
Sito Internet: www.nicarmstrong.com |
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Jarno |
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12/07/2004 |
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TRACKLIST |
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01. I Can’t Stand It
02. Broken Mouth Blues
03. In Your Arms On My Mind
04. Down Home Girl
05. On A Promise
06. I’ll Come To You
07. Back In That Room
08. Too Long For Her
09. She Changes Like The Weather
10. Natural Flair
11. Scratch The Surface
12. You Made It True
13. The Finishing Touch
14. Mrs. The Moraliser |
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DISCOGRAFIA |
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2004 The Greatest White Liar |
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