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ERICK SERMON |
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CHILLTOWN NEW YORK |
Di solito la carriera di un rapper di successo segue questa parabola: si parte dall’underground parlando male di chi usa la musica per fare i soldi e comprarsi una Hummer, fare i soldi e comprarsi una Hummer e infine farsi arrestare per possesso di droga e per aver cercato di rubare una machina spacciandosi per un agente federale. Erick Sermon, nonostante sia una metà del gruppo underground di grandissimo successo EPMD, è sempre rimasto con i piedi per terra. Fin dagli esordi nel’88 E Double E (così amava farsi chiamare) è sempre stato un rapper confidente, intelligente, forse un po’ lento, ma ciò sembra rendere le sue parole ancora più monumentali. Dopo il successo di “React”, grazie al singolo omonimo, del 2002 e dopo aver cambiato casa discografica Erick è tornato con il suo nuovo album: “Chilltown New York”.
Erick Sermon non è un innovatore: per questo “Chilltown New York” sin dalla apertura suona “normale”, qua non troverete i beat dei Neptunes né la fantasia di Timbaland né i campioni di Kanye, ma solo Hip-Hop 101, ovvero al suo stato elementare. Il primo singolo “Relentless” è uno dei momenti più belli dell’album ed è anche il singolo più coraggioso del 2004, visto che non ha un ritornello, ma sono 3 minuti in cui Erick fa il punto della situazione parlando dell’industria discografica americana e del mondo della musica black sempre più piena di “Suckers”. In “Chilltown New York” ci sono anche numerose collaborazioni: Redman compare in “Street Hop”, un pezzo “old school” guidato da un campione di Nas, Sean Paul (anche lui campionato) appare in “Feel It”, il pezzo più commerciale dell’album, Talib Kweli aiuta Erick in “Chillin’”, uno dei momenti più belli dell’album, mentre Sy Scott, nuovo talento della Def Squad, compare qua e la, lasciando a bocca aperta in “Like Me” con il suo rap supersonico. Erick Sermon, oltre ad avere una voce e un flow unico, ha anche un’altra particolarità; è uno dei pochissimi rapper in grado di produrre basi; “Chilltown New York” è interamente prodotto da Erick, in modo semplice ma efficace.
“Chilltown New York” non è un album innovativo e non segnerà il “trend” del 2004, questo è poco ma sicuro; è, piuttosto, un disco potente, fatto da uno che, nonostante abbia quasi vent’anni di carriera alle spalle, ha ancora qualcosa da dire, è il disco giusto per chi ama ancora il buon vecchio Hip-hop. Per quanto riguarda gli EPMD, nelle parole di Erick in “Relentless”, si riformeranno solo quando Parish metterà la testa apposto!
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Universal |
Sito Internet: www.defsquadrecords.com |
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Oliver Dawson |
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30/06/2004 |
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TRACKLIST |
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01. Home (Intro) 02. Wit Ee's 03. Relentless 04. Jackin' for Rhymes 05. Street Hop 06. Chillin' 07. Like Me 08. Matrix 09. God Sent 10. I'm Not Him 11. MC One Bar 12. Feel It 13. Future Thug 14. Do You Know 15. Listen 16. Hip Hop 17. Can You Hear Me Now 18. [CD-ROM Track]
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DISCOGRAFIA |
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1993 No Pressure 1995 Double or Nothing 2001 Music 2002 React 2004 Chilltown, New York |
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