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Sig V |
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STRANI SOGNI |
“Strani Sogni” ha il merito di aver iniziato, senza freni, la ricerca sonora davvero intensa, di un gruppo dotato di grande versatilità.
I Sig V partono per un viaggio onirico che attraversa tutto il lungo album (72 e rotti minuti per 16 pezzi) impersonando il Sig V, una specie di Dr. Jekyll e Mr. Hide, che compie crimini in una dimensione sospesa tra sogno e realtà.
Forse concept album o forse quasi con l’idea di un musical, esistono infatti al suo interno vere e proprie scene dai toni forti e diversi, parti recitate tipo “Anima Assassina” (8) e fasi dotate di cori come in “Perché Non Parli” (4), di grande impatto ritmico.
Il gruppo tralascia comunque qualsiasi genere di musica e quindi di definizione movendosi liberamente e attingendo qua e là ciò che sembra essere più funzionale al pezzo.
L’album è concepito in modo che si possa seguire il percorso logico tracciato dai Sig V senza accorgersi quasi, delle diversissime note stilistiche che sottolineano le imprese del protagonista.
Per i primi tre pezzi, l’atmosfera è surreale e sospesa, è infatti più elettronica, portando l’ascoltatore ad immaginare un’omogeneità lontana dall’evoluzione che già crea una rottura dal 4° pezzo.
Le atmosfere e la tensione crescono, facendo dei pezzi centrali dell’album la parte migliore; “Parole”, la 6, coinvolge grazie agli archi che creano un’atmosfera trasognata, “Non Ho Più Parole”(10), particolare, nella quale le chitarre acustiche, ritmicamente sostengono le note del pianoforte, lasciando viaggiare il suono acido e psichedelico della chitarra elettrica che stride in note lunghe.
Si trova altro, notevole è “In Fuga”, un funk rock anni ’70, alla Starsky ed Hutch, con tanto di “organetto hammond” che davvero ci lascia immaginare un inseguimento, metafora di un testo più profondo.
Insomma l’album scorre e le immagini anche, così dopo la velocità delle azioni del Sig V, supportate dalla parte centrale più rock, l’album rallenta ancora verso la fine, portando anche alla morte del Sig V e un maggior uso dell’elettronica. In “Senza Parole” aleggia anche un Morgan dei Bluvertigo, passando poi in una citazione dei suoni e atmosfere rarefatte della colonna sonora di “Blade Runner” in “Giorno” chiudendo con dei sapienti suoni elettronici alla Air in “Dente Perdente”. |
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Voto: 7 |
Casa Discografica: Ludos/CNI Music |
Sito Internet: www.cnimusic.it |
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Lucilla Pontremoli |
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01/04/2004 |
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TRACKLIST |
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01 Notte
02 Strani Sogni p.1
03 Strani Sogni p.2
04 Perché Non Parli?
05 Sono Io
06 Parole
07 Raptus
08 Anima Assassina
09 In Fuga
10 Non Ho Più Parole
11 Libero
12 Senza Parole
13 Elettrocuzione
14 Vecchia Scintillante
15 Giorno
16 Dente Perdente |
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DISCOGRAFIA |
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