Sicuramente una delle band più promettenti del panorama italiano.
Ascoltandoli, il primo pensiero che sovviene, è che siano stranieri e invece sono di Pisa.
Il sound è quello che ora va per la maggiore, a cavallo tra i 70es e gli 80es, tipo White Stripes e Strokes , ma più genuino e originale.
Ecco che dal tentare di capire cosa ricordano i The Zen Circus, le atmosfere dei Violent Femmes, le ritmiche e i cori degli anni ’70, il timbro di voce di Billy Corgan, emerge un’identità loro, forte e coinvolgente.
I suoni sono leggeri, gli strumenti pochi, le linee melodiche vocali sono incisive e accattivanti; è così che l’album scorre senza neanche accorgersene.
I suoni e l’atmosfera di questo album sono molto easy, si ascolti la seconda “Time Killed My Love “, sembra di calarsi in un film, immaginandosi durante una giornata di sole, su una decappottabile, che corre in mezzo ai vasti orizzonto desertici delle “campagne americane”.
Anche se ogni tanto il disco ci rimanda ad un mondo punk, come per “Sailing Song”, le melodie non sono mai scontate e i tre ragazzi riescono a sfruttare ciò che di meglio ha questo genere, cioè un’ingenua creatività.
Particolarmente riuscita è “Sweet Me”, in compagnia dei Perturbazione, band torinese, una bella ballata, che cullandoci con con archi e fasi in crescendo, ci trascina dentro alle emozioni condotte dai cori.
Questo lavoro non ha niente da invidiare al panorama della musica statunitense, inglese e a tutte quelle band che facendo il verso ai gruppi storici del passato, affollano le copertine delle riviste musicali.
La differenza è data dal fatto che questo album è composto da 10 canzoni “magicamente“ tutte belle. |