Dopo una lunga attesa, è arrivato il secondo lavoro di Jerry Cantrell, chitarrista degli Alice In Chians. 14 nuovi brani (72 minuti), tutti scritti da Jerry per il debutto con la Roadrunner Records, in puro stile " Dirt ", con qualche intermezzo acustico tendente al Country, il tutto con la collaborazione di Robert Trujillo al basso ( Suicidal Tendencies - Infectious Grooves ) e Mike Bordin alla batteria ( Faith No More ).
Un disco che, dal punto di vista stilistico, si riallaccia all’ultimo lavoro degli Alice In Chains, riproponendo le atmosfere cupe e depresse che hanno portato la band in cima alle classifiche. Un album potente che, grazie anche alla collaborazione di musicisti esperti, conferma la capacità artistica di Cantrell. Un lavoro che può essere considerato un disco degli Alice In Chains, con un sound caratterizzato da riff potenti sui quali costruire i brani. L’unico rammarico, l’assenza alla voce di Staley, che con le sue tonalità e la profondità, rimane ineguagliabile.
E’ impossibile ascoltare questo secondo album di Cantrell e non ricordare la recente morte del compagno e leader degli (AIC) Layne Staley. Una sorta di omaggio all’amico scomparso, che sicuramente si sentirebbe onorato del lavoro compiuto da Cantrell.
Tra i brani , adrenalinici e potente "Anger Rising", forse per come suona, una delle canzoni grunge più belle dallo scioglimento dei Soundgarden. In "Psychotic Break", traccia che apre l’album , Cantrell canta"chalking up my dead friends / and loved ones long gone," un ode scritta prima della morte di Layne Staley.
L’unico pezzo che potrebbe riscuotere un certo successo radiofonico è "Angel Eyes". “Degradation Trip” è un viaggio ipnotico, attraverso il quale l’ascoltatore viene guidato dall’autore, che cattura la nostra mente con la sua chitarra e le sue liriche. Jerry Cantrell con questo suo secondo sforzo ci regala momenti emozionanti, riflessivi, riporta in vita le atmosfere magistralmente elaborate, in passato, dagli Alice In Chains.
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