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CESARE BASILE |
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GRAN CALAVERA ELETTRICA |
Un disco come “Gran Calavera Elettrica” non può passare inosservato. Un disco malagevole, chiuso, spigoloso dove liriche e suoni vanno a braccetto e formano un qualche cosa di compatto ed ostico, canzoni improponibile all’ascolto distratto, ma che suonate e risuonate attentamente difficilmente potranno non affascinarvi. Cesare Basile è senza dubbio uno dei migliori rappresentati della canzone d’autore italiana e questo quarto album ne è la conferma. Per questo nuovo disco il cantante catanese è affiancato dalla sua band di sempre composta da Marcello Caudullo, Beppe Sindona, Marcello Sorge oltre che alla produzione di un grande della musica internazionale come John Parsh (P.J. Harvey, Eels, Goldfrapp, Sparklehorse, Tracy Chapman solo per citarne alcuni) e la partecipazione di John Bonnar (Dead Can Dance) e Nada che presta la sua voce al dolore sonoro di “Senza Sonno”.
Tredici brani essenziali di spazio, smarrimento ed azzardo, proprio come gli definisce lo stesso Basile. Canzoni che vogliono fare sentire il peso di ogni storia, il dolore, la compassione, la pietà, l’onore, il sacrificio, l’amore. Basile ha voluto realizzare suoni e liriche che venissero dalla terra in odore di reazione. Proprio per questo ha titolato il disco “Gran Calavera Elettrica” titolo preso da una illustrazione di Posada che rappresenta scheletri con enormi sombreri in testa che affrontano la vita di tutti i giorni per le strade della città. Brani che trovano ispirazione nel folk apocalittico e dannato made in Usa di personaggi come Cash, Hank William, Tom Waits e anche all’introspezione cupa ed oscura di Nick Cave. Questa è l’essenza sonora di Basile, essenza elettrica ed acustica, che la si sente addosso che penetra all’ascolto di brani acuti come “A Che Serve Lo Zolfo” o di “In Coda”, macabra filastrocca primo singolo del cd ispirato dall’antologia “Paese d’Ottobre” di Ray Brandbury. E poi ancora le tematiche religiose di “Apocrifo”, “Orto degli Ulivi” e “L’Albero di Guida”, l’inferno d’amore di “Tutto Tranquillo” o la Sicilia sciancata di “Waltz #4”. Mi ripeto un disco che non può passare inosservato !!!
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Mescal |
Sito Internet: www.mescal.it |
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Matteo Vaghi |
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03/11/2003 |
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TRACKLIST |
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01. Cantico dei Tarantati 02. A Che Cosa Serve Lo Zolfo 03. In Coda
04. Apocrifo 05. Senza Sonno 06. Tutto Tranquillo 07. Waltz # 4
08. Trave
09. Orto degli Ulivi 10. L’Albero di Giuda 11. Pietra Bianca
12. Primo Concime 13. Little Bit Of Rain
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DISCOGRAFIA |
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1994 La Pelle 1998 Stereoscope 2000 Closet Meraviglia 2003 Gran Calavera Elettrica |
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