Debutto per il quintetto americano del Midwestern dei Revis, che per questo loro primo album "Places for Breathing" hanno scelto come produttore Don Gilmore, ingegnere del capolavoro dei Pearl Jam “Ten”. Chitarre ruvide, batteria roboante , sono questi gli elementi portanti di queste undici tracce, tutte sapientemente costruite attorno alla voce selvaggia del frontman Justin Holman. L’impatto con la musica dei Revis ti scuote come si può constatare con i brani di apertura “Caught in the Rain” (apparsa anche sulla colonna sonora del film ‘Daredevil’), “Your Wall” o le aggressiva “Spin” e “City Beneath”.
Il gruppo dopo tanto dispendio di decibel è capace di allentare la morsa e di cimentarsi in qualcosa di più soft, come una splendida ballad acustica dal ritmo piacevole, all’inizio, come “Seven”, che lentamente prende quota e trasmette tutta la sua forza attraverso le chitarre elettriche…Esempio che non si esaurisce qui, ma che viene testato anche in “Living Rooms”, una canzone molto interessante. Altro spaccato, che prende un pò le distanze dall’intero contesto, è la title track “Places for Breathing”, che solo sul finale riprende il filo conduttore dell’album. Un disco piacevole d’ascoltare , che però scorre via senza lasciare particolare traccia di sè, ideale colonna sonora per i ventenni, desiderosi di sonorità poderose , ma che allo stesso tempo non trascurino l’aspetto pop-melodico.
“Places for Breathing” è ricco di promesse che i Revis devono saper sviluppare e trasformare in qualcosa di più personale per il futuro , non limitarsi ad essere dei buoni cloni di realtà già esistenti come, solo per fare alcuni esempi, Incubus, Creed …
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