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GOLDFRAPP |
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BLACK CHERRY |
I Goldfrapp voltano pagina, abbandonano il trip hop più onirico per gettarsi a capofitto in atmosfere electro aggrovigliate, sensuali (al limite del porno), danzereccie e, per dirla alla Christina Aguilera, dirrrty. Ebbene se vi ricordate il meraviglioso panorama atmosferico e trasudante di sogno di "Felt Mountain" metteteci una pietra sopra, perchè il nuovo "Black Cherry" è tutt'altra visione, meno affascinante ma di certo più pop e di facile ascolto.
Convince, ma fino ad un certo punto il sequel del fortunatissimo "Felt Mountain", uno tra i dischi migliori usciti nel 2001, e il motivo sta nel fatto che non è affatto il disco che tutti si aspettavano dal duo inglese. Alison Goldfrapp si lascia alle spalle il suo passato da dama evocativa ottocentesca ed altezzosa per vestire i panni di una "ragazza facile" avvezza ai giochini sexy, per un disco che al massimo risulta divertente ma nulla più. Ebbene andando ad analizzare "Black Cherry" si scoprono lati positivi e lati negativi, quello che questo album ha di buono è la sua capacità di far ballare ritmi electro attuali e ben confezionati, quello che invece delude è l'effettiva scarsa personalità del tutto che denota una scarsità di idee originali di fondo. Dispiace dire questo e forse si è condizionati, come sempre in questi casi, dal ricordo favoloso di brani come "Utopia" e "Lovely Head" che valsero ai Goldfrapp la nomea di nuovi Portishead e a Alison il paragone con la regina Bjork. Paragone a cui la Nostra, grazie alla sua voce strepitosa, ne usciva più che a testa alta.
Non si può quindi dire che “Black Cherry” sia un disco brutto, è solo di molto inferiore al nobile suo predecessore, infatti compaiono ottimi brani come il primo singolo estratto, "Train", una versione elettropop attuale dei Blondie o per meglio inquadrare degli Add N To X, accompagnato da un video davvero volgare e vagamente indecente alla vista, oppure l'ottima tittle track "Black Cherry". I ricordi e le atmosfere di “Felt Mountain” ritornano e rapiscono solo nel caso di “Deep Honey”, però è davvero una sola piccola parentesi.
Disco assolutamente sufficiente, ma nulla più, dal talento innato di Alison Goldfrapp, collaboratrice in passato di Tricky, Orbital e Brian Eno, si può e si deve aspettarsi molto di più. Non bocciata ma rimandata a settembre.
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Voto: 5 |
Casa Discografica: MUTE/Extralabels |
Sito Internet: www.goldfrapp.co.uk |
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Jarno |
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03/07/2003 |
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TRACKLIST |
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01. Crystalline Green 02. Train 03. Black Cherry 04. Tiptoe 05. Deep Honey 06. Hairy Trees 07. Twist 08. Strict Machine 09. Forever 10. Slippage
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DISCOGRAFIA |
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2001 Felt Mountain 2003 Black Cherry |
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