Da oltre dieci anni I Turbonegro, formazione norvegese, sono una presenza costante e fondamentale all’interno del Rock ‘n’ roll internazionale. La loro storia s’intreccia in maniera particolare con il nostro Paese. Nel dicembre ’98 , poche ore prima dello show milanese, il gruppo si sciolse nella sala d’attesa di un ospedale psichiatrico dove era stato condotto il cantante Hank Von Helvete. Nell’estate del 2002 la band decide di riformarsi e calcare i palchi di selezionati festival Europei.
Rock ‘n’ roll selvaggio , Hard rock, punk, questo è in sintesi il contenuto di “Scandinavian Leather”, meno punk di “Ass Cobra” e più rock di “Apocalypse Dudes”, il ritorno dei Turbonegro, formazione celebre per l’immagine 100% Denim. Dopo l’intro, un’ energia dirompente che riempie ogni brano di questo set: da “Wipe It ‘Til Bleeds” alla successiva “Gimme Some”, fino ad arrivare al punk, dove si respira molto lo spirito dei Ramones, di “Turbonegro Must Be Destroyed”, nella quale Hank canta “Turbonegro must be destroyed../ This death punk torture will never end”, per poi ripiombare nell’hard rock dark di “Sell Your Body (To The Night)”. Riff di chitarre esplosivi, una batteria pulsante e trascinante, sono gli ingredienti principali di questa ricetta rock , che riscuote consenso in tutto il pianeta , ed elogi dal mondo della musica. Dave Ghrol dei Foo Fighters ha detto “ I Turbonegro sono le più longeve ombre del rock”; Jello Biafra, storico leader dei Dead Kennedy, ha affermato “Probabilmente la band europea più importante di sempre”… La formazione nord europea sa come sciogliere le platee con una musica sanguinea, diretta, senza compromessi, arricchita, per questo ritorno, da una chicca : l’artwork del disco è stato disegnata da Klaus Voormann, già autore della copertina di “Revolver” ( disco dei Beatles pubblicato nel 1966), nonché conosciuto come il ‘il quinto Beatles’.
|