Finalmente sono ritornati….Dopo aver venduto 14 milione di copie in tutto il mondo con “Hybrid Theory”, album di debutto, la band californiana dei Linkin Park ha pubblicato in questi giorni “Meteora”, il risultato di un anno e mezzo di lavoro , registrato tra Los Angeles la casa di Mike, il bus tour della band e New York. Il titolo del lavoro è stato suggestionato da un luogo dove sorgono monasteri ortodossi. Anche per questa nuova release, i segreti sono hip hop e chitarre virtuose, un mix devastante, coinvolgente che ha reso il sestetto californiano tra i più acclamati a livello planetario del movimento nu-metal. Una prova difficile considerando i numeri che hanno contrassegnato il loro esordio, cifre, allo stato attuale del sistema discografico, da miraggio, che i Linkin Park tenteranno di replicare. La prima annotazione è riservata al singolo “Somewhere I Belong”, confezionata per i passaggi radiofonici, ma che sembra avere un impatto minore rispetto al precedente “In The End”. Un cross over potente che si respira in tracce come “Lying From You” e “Hit The Floor” , seguite da un brano meno ruvido come “ Easier To Run”. In questo follow-up di “Hybrid Theory” si constata che gli ingredienti sono il gusto per il rock duro che mescola varie influenze musicali, senza pregiudizi. Ma in “Meteora” questo discorso è stato accentuato...In alcuni pezzi le parti rap interpretate da Mike Shinoda prevalgono su quelle più rockeggianti cantante da Chester Bennington, come si delinea nella ‘potentissima’ “Figure 09” o in “Nobody’s Listening”, dove le influenze hip hop la fanno da padrone. Tra i brani più accattivanti le atmosfere di “Numb”, brano che chiude il CD. Questo nuovo set è stato fatto con una maggiore attenzione, arrangiamenti, orchestrazioni, tutti elementi che in “Meterora” hanno avuto un’attenzione rilevante. Il disco si presenta con due fronti musicali, quelli ‘powerfull’, in prevalenza, dove le onde sonore ti scaraventano contro le pareti senza possibilità di reazione, o frammenti più soft come la già sopraccitata “Easier To Tun” e “Breaking The Habit”. Nonostante questi cambiamenti, Mike (MC) e Chester (Cantante), hanno un’intesa perfetta, le loro intersezioni canore sono incisive, non creano mai momenti di tregua e s’inseriscono perfettamente tra le strutture musicali . Seconda prova superata per i Linkin Park, che pur mantenendo un filo diretto con il precedente disco, hanno saputo aggiungere elementi distintivi…..
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