Scrivere di pancia sul disco di Emma Marrone - Adesso – è un po’ come registrare la voce di pancia, il 2 gennaio e tenere solo la prima take per quasi tutte le tracce del disco. “Al massimo quattro”, ci sottolinea Francesca- la manager di Emma , ma io credo fortemente al fatidico “buona la prima” perché l’intenzionalità che emerge ad ogni brano è davvero troppo evidente per nasconderla sotto un tappeto.
Così come quanto di Emma ci sia in Adesso emerge chiaramente tra le luci e le ombre di una cantante che si è sempre mostrata per quella che è.
Messa da parte l’aggressività che trasudava dai dischi precedenti, complice – credo- l’ansia dalla top 3 di vendita, la bionda salentina prende le redini della propria carriera e futuro. Come? Essendo artefice, insieme a Luca Mattioni, della produzione artistica di questo nuovo progetto. Un Emma che sa prendersi i suoi tempi e rispettarsi in primis. Sotto tale luce va letta la decisione di programmare le date del tour a settembre 2016.
Rispetto negli ascoltatori e nei suoi fan, ed infine – ma forse soprattutto- rispetto per la musica. Lei, che ammette di non aver mai avuto un piano B malgrado i più disparati lavori per mantenersi, lei che prima del talent e del clamore era semplicemente la ragazza con la tenda all’ Heineken Jammin’ Festival pronta ad accaparrarsi la transenna per i suoi beniamini: Metallica e i Depeche Mode. Lei, che ha abituato critica e pubblico, a metterci la faccia sempre e comunque.
Emma ha fatto un enorme passo in più verso sé stessa, verso la propria indipendenza musicale, ma anche maturità. Si vede – al di là della produzione artistica- nella scelta degli autori, quegli amici incontrati per caso tra i Navigli di Milano e qualche viaggio. Così ad affiancare Giuliano Sangiorgi (Facciamola più semplice), troviamo Ermal Meta, Zibba, Giovanni Caccamo e non ultima Amara (Per questo paese).
E’ proprio su questo brano che pongo ulteriore accento. Cofirmato con la salentina mostra la realtà dei giorni nostri, di quest’Italia in cui tutti siamo più esterofili e pronti a criticarla, malgrado ci siano giovani che fanno molteplici lavori per mantenersi, il Paese di chi “si bacia di nascosto senza libertà perché qualcuno un giorno ha detto che così non va” , dove comunque “l’amore per il mio Paese è più forte di tutte le offese” perché “L’Italia è una Repubblica fondata sull’amore, sull’odore, sull’odore delle buone cose”.
Definire Adesso, diventa impresa ardua, perchè poliedrico nelle scelte armoniche e strumentali e perchè c’è Emma nelle sue molteplici sfumature. C’è la ragazza indie – da leggersi indipendente- del basso grunge in apertura a Occhi profondi, ma anche le elettroniche misurate che cospargono il disco, c’è la Emma che sperimenta nella produzione di Facciamola più semplice staccandosi dall’immagine di colui che l’ha scritta e riuscendovi, forse per prima, davvero. C’è la Emma riflessiva ed intimista e la Emma elettronica che si imbatte in EDM, c’è la Emma cantautoriale e la Emma sognatrice.
C’è la voce nuova di Emma, i falsetti e le cosiddette “basse” chiare e limpide.
Adesso viene definito dalla salentina come il “disco della cooperazione, del rispetto dei ruoli, dell’amicizia”, il disco delle chiusure alle 4 del mattino per la scelta spasmodica del synth giusto, della foto di copertina tra i capelli al vento e lo sguardo a metà tra il diritto e il perso, l’album del cantare perché senti che di pancia è il momento di farlo e non perché Devi farlo.
Adesso è il disco della maturità di Emma, della presa di coscienza e posizione trasportata in musica e parole di quel lo slogan che le vedevo spesso scritto indelebile sulla fronte: “Questa sono io: tra le mie albe e i miei tramonti, le mie luci e le mie ombre”.
Adesso è l’album con cui Emma non ha più nulla da dimostrare ai detrattori e gli amanti delle critiche facili, l’album liberatoria di quel talento artistico che ha sempre – e da sempre- mostrato soprattutto su di un palco. Adesso, in definitiva è ed esprime la fame di musica di Emma Marrone.
Adesso è il momento in cui Emma, fa su serio.
Testo di Elena Rebecca Odelli
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