Benvenuti nella terra dei nomi impossibili da scrivere e pronunciare. Ma anche zona di grande fertilità musicale, quindi di collaborazioni, nell’ultimo quarto di secolo.
Stiamo parlando dell’Islanda e dell’autrice e interprete Ólöf Arnalds (difficile, ma non è da non confondersi con il quasi omonimo Ólafur Arnalds: suo cugino e compositore).
Per chi ama gli album di cover il suo Ólöf Sings è un piccolo classico che ha un unico difetto, la brevità. Brani riletti in chiave unplugged: la celeberrima ed esistenzialista Solitary Man di Neil Diamond (che molto ricorda la recente versione di Johnny Cash) e Maria Bethânia di Caetano Veloso, sino a Close My Eyes di Arthur Russell.
A cui va aggiunto un mix tra With Tomorrow di Gene Clark e I’m on Fire di Bruce Springsteen. Di questo passo la ballata del boss rischia di diventare una delle canzoni più riprese della storiografia rock.
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