Un suono morbido, notturno, a metà strada tra il classico trip hop e un breakbeat decisamente soft, a tratti venato di soul (come "tunnel", la traccia d'apertura) e sempre così alla ricerca dell'eleganza da risultare in alcuni passaggi un po' patinato.
Così può essere definita l'essenza del nuovo album firmato The Dining Rooms, ossia il progetto di Stefano Ghittoni, Dj residente dei Magazzini Generali di Milano, e Cesare Malfatti, membro dei La Crus.
Pur essendo lasciato molto spazio alla melodia, la prima qualità di "Tre" è la sezione ritmica: basta prendere come esempio "you", e nello specifico i suoi primi (bellissimi) trenta secondi, o ancora "prigionieri del deserto" e il minuto iniziale di "existentialism", per convincersene.
Qualche esplicito riferimento al cinema, come spesso capita per le produzioni della Schema, un omaggio a Sun Ra, esponente di spicco del free jazz, e un tocco di malinconia nel finale ("anima per amarti" è la traccia più completa), contribuiscono a rendere più condito questo album che giunge dopo cinque anni di attività del duo di stanza a Milano.
Insomma "Tre" non suona proprio come una novità assoluta, ma se contestualizzato alle produzioni italiane, sembra soprattutto un più che dignitoso esempio di elettronica metropolitana, potrebbe bastare...
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