Quello di Jessie J è il nome più chiacchierato di questo inizio di anno, soprattutto dopo che la BBC l´ha scelta come vincitrice del Sound Of 2011 e ai BRIT Awards si è aggiudicata il premio della critica. Altissime aspettative, montagne di hype da scalare per arrivare ad essere inquadrata come la Rihanna made in UK. Anzi, pure meglio. 23 anni e due singoli finiti dritti in seconda posizione (Do It like A Dude, con B.o.B.) e in vetta (Price Tag) la dicono lunga su quanto la Gran Bretagna stia investendo su questo talento; ma una volta valicate le Alpi cosa resterà? Il pop-dance declinato in stile urban e la grinta da vendere non oscurano con sotterfugi in stile Auto-tune le proprietà vocali di Jessica, evidenti nel live di Big White Room così come nell´r&b lento e felino di Casualty Of Love; c´è posto anche per il vintage orchestrale di fiati e soul di Mama Knows Best, che dà una bella strigliata di stile alla Aguilera, e la timbrica in apertura di L.O.V.E. è una proiezione di quello che Rihanna non potrebbe mai fare (leggi: i virtuosismi del ritornello). Jessie J ha fatto bene i compiti a casa per arrivare a pubblicare "Who You Are", eppure qualcosa manca; una convinzione intrinseca che la accompagni oltre l´imitazione dello scibile del pop commerciale, che faccia dire ancha a noi come a Justin Timberlake: "Questa è la cantante migliore in circolazione al momento". Arriverà. |