Seconda prova di studio per questo quartetto cresciuto tra i navigli milanesi, un album che arriva a ben cinque anni dall´esordio con “Beyond The Stars”, anni in cui alcuni elementi sono giunti alla maturazione necessaria per apprezzare quest´opera: sarà forse che nel mondo indie il ritorno agli anni ´60 è sempre più forte, sarà che dopo il successo dei Calibro 35 la musica strumentale non fa più così paura, ascoltare il progressive psichedelico dei Giobia risulta quanto mai fresco e piacevole. Ben realizzato sotto ogni punto di vista, in bilico tra lisergico e garage, non sfigurerebbe nemmeno a confronto con “Congratulations” gli MGMT, recentemente osannato dalla critica internazionale.
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