Quarto album solista, e primo su K Records, per questa cantautrice americana che si destreggia liberamente fra chitarra e banjo: il sound tradisce le sue origini, nella costruzione dei brani e nelle melodie si sente tutto il Kansas e la tradizione del country folk statunitense mentre la voce leggera e quasi sussurrata ricordano a tratti la più famosa Norah Jones. Un disco sommesso, che si insinua sottovoce e con passo altrettanto leggero se ne va, lasciando purtroppo dietro di sé poco più che il ricordo di una serie quasi infinita di ballad tanto piacevoli quanto anonime. Ottimo da ascoltare guidando o facendo qualcos´altro, come sottofondo, prestandovi troppa attenzione stanca in fretta. |