Dopo il delizioso album spontaneo e carico di energia quale "Eye To The Telescope" (Black Horse And The Cherry Tree – whoo whoo!) è stato, dopo quel passo un po´ incerto di "Drastic Fantastic", dopo essersi ritagliata uno spazio come cantautrice con la chitarra e senza peli sulla lingua (non è una che le manda a dire), KT Tunstall pubblica "Tiger Suit", disco che è sinonimo di ulteriore onestà artistica e che non ha paura di incorporare un twist elettrico e affrontare stili imprevisti; come quella Uummannaq Song (in stile Waka Waka) composta in tributo alla Groenlandia e ai suoi forti scorci pieni di contrasti, o Glamour Puss e il suo piglio sbarazzino. Forse è la traccia Still A Weirdo a mettere a nudo KT senza troppi giri di parole, a sottolineare quella sua integrità umana ancor prima che artistica che spesso le ha causato ferite perchè troppo diretta. Al di là di alcuni momenti più ´danzerecci´, è nelle canzoni intime che KT risulta più credibile (Difficulty, Fade Like A Shadow). Registrato in uno studio interamente ecosostenibile, "Tiger Suit" ci riconsegna la scozzese KT Tunstall che ha fatto pace con se stessa e con il prezzo del successo (The Entertainer), sposata e serenamente innamorata, ma che ha in qualche maniera smarrito il graffio del suo debutto.
|