Terza prova in studio per la cantautrice, se si può passare il termine nella sua accezione meno italiana, dopo il successo del precedente “A due” del 2008 che l´ha portata anche a varcare i confini nazionali per sbarcare nel Regno Unito: anglofila infatti Beatrice lo è senza dubbio, sia nella lingua prescelta per le sue composizioni sia per le influenze riscontrabili nel suo suono. Dal titolo misterioso almeno quanto la copertina, questo nuovo “BioY” investe con continue ondate funky-wave, dimostrando ancora una volta come la passione prima della sua autrice polistrumentista siano comunque le percussioni: un album molto personale ed intimo, anche se non intimistico, che squaderna l´eclettismo autarchico della Antolini portando l´ascoltatore in un vortice sonoro che purtroppo non risulta di facile ascolto. Per capirlo totalmente bisognerebbe entrare nella testa di Beatrice, infatti è da notare positivamente come We´re Gonna Live risulti il brano più chiaro perché arricchito da una seconda voce, quella del sassofono di Andy dei Bluvertigo. |