Esistono ancora delle band indie dal suono e dall’accento così distintamente britannico? Sembrerebbe strano, perché la moda è assai scemata di recente, eppure sì – o per lo meno, i Futureheads ci sono e stanno benone, soprattutto ora che connazionali più famosi hanno abbandonato il campo o ritirato i remi in barca. E quel che sentiamo è che forse allora avremmo dovuto ascoltarli meglio, i Futureheads, e magari amarli di più. Ma meglio tardi che mai, no? Si poga, si alleggerisce la testa, si fa casino e si beve birra. Si ascolta veloce. E ci si chiede: ma perché farsi menate quando bastano i coretti giusti, le chitarre ben accordate e aggressive e una base ritmica insistente per divertirsi?
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