Quando un gruppo, e parliamo di un gruppo chiave della musica contemporanea, torna a fare un album dopo anni e anni di silenzio scatta quasi sempre un innato istinto di conservazione che porta ad approcciarsi al lavoro in questione quasi con sospetto. Quali sono le motivazioni di questo revival? Quali le circostanze, e le finalità? E� sbocciato nuovamente l�amore tra i componenti, o stanno solo finendo le liquidità? Insomma... dove sta la fregatura? Spesso infatti queste resurrezioni dal dimenticatoio sono scialbe, poco convincenti, nel migliore dei casi anacronistiche. Con (poca, in verità) sorpresa non è questo il caso dei Devo, anche perché nei vent�anni che separano questo "Something For Everybody" dal suo predecessore "Smooth Noodle Maps" la band non è mai stata realmente ferma (escluso il periodo �90-�95): non hanno infatti mai abbandonato il live, e hanno anche registrato diversi brani mai raccolti in un unico disco. E� forse questa caratteristica che gli ha permesso di rimanere al passo con i tempi, o al contrario hanno influenzato talmente tanto la musica che sentiamo in questi anni da risultare attuali senza bisogno di innovarsi? Rispondere è quasi impossibile, fatto sta che quest�album colpisce fin dalla prima traccia Fresh per l�enegia e, appunto, la freschezza. Il misto fra punk, rock n� roll, elettronica e pop c�è sempre, così come le piccole assurdità dell�immaginario della band, sono ben visibili: le divise, i testi apparentemente nonsense e sopratutto l�iconico Energy Dome. Dietro però ci sono delle menti geniali come quelle dei Devo, che sembrano non essere invecchiati di un giorno, per fortuna.
|