Gli album postumi tendono spesso ad essere accolti con poca considerazione o addirittura scetticismo, essendo visti il più delle volte come una semplice operazione commerciale ma quando si tratta del signor Jimi Hendrix però il discorso cambia, i parametri di giudizio non possono essere quelli standard, poiché per quanto non sia il massimo immaginarsi Janie Hendrix (sorella di Jimi) sfregarsi le mani per gli introiti in arrivo, “Valleys Of Neptune” è un concentrato di chicche in grado di soddisfare tutti.
I dodici brani contenuti in questo disco iniziano con una versione di Stone Free molto più veloce rispetto a quella originale. La selezione delle cover è esemplare e significativa: Sunshine Of Your Love (cavallo di battaglia dei Cream) eseguita in versione strumentale e Bleeding Heart, decisamente reinventata rispetto alla versione originale di Elmore James. Lover Man è un take differente della già edita Here He Comes (Lover Man) contenuta nell´album “South Saturn Delta”. Hear My Train A Comin´ inizia con le fattezze di un blues vecchio stampo che inizia a correre per poi esplodere in una serie di riff ed assoli travolgenti. Poche parole e tanti riff contraddistinguono Mr Bad Luck, che ruota principalmente attorno allo sprint dei soli e dei bridge che si avvicendano al termine di strofe pressoché identiche. La title-track Valleys Of Neptune e Ships Passing Through The Night invece sono senza dubbio le traccie più suggestive dell´album, magari non paragonabili alle pietre miliari del repertorio hendrixiano, ma quelle che più di tutte rievocano quell´era dorata nella seconda metà degli anni ´60, senza limiti, schemi e inibizioni, che ha fatto da teatro all´ascesa del chitarrista rock più importante di sempre. |