Il carrarmato rock ritorna più incendiario e d’autore che mai: il Teatro Degli Orrori cita Celentano (in apertura di Alt!), recita il Padre Nostro e Majakovskij (nelle omonime track), ricorda il poeta e attivista nigeriano Ken Saro-Wiwa (A sangue freddo) e incontra a sorpresa le sonorità übercool dei Bloody Beetroots (Direzioni diverse). Fanno pensare (“è nell’indifferenza che un uomo vero/muore davvero”), rendicontano le relazioni fragili (“l’amore/quanto ti manca l’amore/sarebbe stato bello invecchiare insieme”), scuotono il popolo addormentato (ne Il Terzo mondo). Registrato alle Officine Meccaniche, “A sangue freddo” spinge la dialettica e smussa le spine selvatiche di “Dell’impero delle tenebre". |