Torna dopo tre anni di latitanza dalla macchina della programmazione discografica Samuele Bersani, con un disco capace di ingolosire e con la voglia di stupore per stupirsi e pieno di sapore, cordiale e fotografico. Capace anche di far sorridere come anche di far stringere il cuore e tirare un pugno contro. Contro qualcosa, qualcuno, se stessi. È il Manifesto abusivo da appendere, da conservare, da ricordare. È la voglia di non andare per forza a seguire i pecoroni. È la voglia di distinguersi senza farsi vedere, di conservarsi integri pur sperimentando. È il bisogno di sentirsi addosso sempre qualcosa di fresco, una piacevole compagnia. Di giocare senza prendersi in giro. |