“The Resistance” è un album dal potenziale immenso. Non lascia semplicemente attecchire la musica classica sulla solida struttura dell’electrorock tipico dei Muse, ma inventa una nuova generazione di suggestioni sperimentali cinematografiche e ambiziose; nei contenuti (resistenza al potere imposto, risveglio delle coscienze, incitamento all’amore tra gli individui), nelle armonie new wave (Resistance e Undisclosed Desires), negli innesti inaspettati (l’organo di Unnatural Selection, la musica sinfonica delle outro Collateral Damages e Mon cœeur s’ouvre a tà voix), nella personale rielaborazione delle tendenze attuali (le convulsioni anni ’80 di MK Ultra) e dei grandi classici (i Queen di United States Of Eurasia) e nelle orchestrazioni complesse (l’opera space-rock solo della suite finale Exogenesis), ma anche nei richiami alle ritmiche familiari dei Muse (Uprising). “The Resistance” muove e commuove, bello nella forma come nel mondo di immagini decadenti che suggerisce. Un capolavoro finalmente da tutti accessibile. |