Ho sempre pensato che i Rancid fossero i degni e unici eredi dei Clash. Il gruppo di Berkeley, California, da sempre insegue questo primato. Dalle prime strimpellate di Armstrong e soci agli inizi degli anni novanta.
“Let The Dominoes Fall” non tradisce le mie aspettative, anzi rende il mio pensiero sempre più convinto. I sei anni “rancidi” di stop sonoro della band, i progetti personali e paralleli di Armstrong e la fuoriuscita dal gruppo dello storico batterista Brett Reed, sostituito a mio parere egregiamente da Branden Steineckert, non hanno di fatto scalfito l’energia punk e la lucidità musicale tipica del loro sound. Diciannove tracce di ruvido punk perfettamente contaminato e farcito di ska, pop, hardcore e reggae. Brani tutti tirati, che continuano a cambiare prospettiva ed influenza. Tutti rigorosamente tra i due e i tre minuti e non oltre, come nella migliore tradizione punk: irrompere, scioccare, sconvolgere.
“Let The Dominoes Fall” prende inizio con il secondo singolo East Bay Night, pezzo che esprime quello che avrebbero potuto realizzare i Clash tutt�oggi. Con la successiva This Is Place si schiaccia sul pedale dell’acceleratore e si viaggia direttamente negli anni settanta mentre è lo ska e il sole che irrompe nel sound system di Up To No Good (pezzo con l’ospitata di Booker T. Jones e del suo inconfondibile Hammond B3).
Last One To Die, il primo singolo, fa arricciare il naso ai puristi, è furbo e pop e cerca consensi più verso le radio che verso il pubblico. In Disconnected la voce di Armstrong si alterna con quella di Lars Frederiksen, mentre nella successiva I Ain’t Worried si va dritti in una malinconica Giamaica. Non si riesce a fermarsi un attimo e si riprende a pogare con Damnation e conNew Orleans. La maturità artistica della formazione si vede tutta nella capacità di alternare brani ad alto impatto con ballate acustiche (quasi country!) come “Civilian ways”. Ma appena finito l’ultimo accordo ecco che il tutto ricomincia a suonare sporco con una fottuta quartina formata da The Bravest Kids, Skull City, L.A. River e Lulu. Si tira un po’ il fiato con Dominoes Fall e si muove la testa a ritmo ska con la successiva Liberty And Freedom. Punk rock tirato sono You Want It, I Got It e Locomotive. Siamo alla fine e tutta l’anima Clash esce fuori con tanto di echi e contaminazioni con That’s Just The Way mentre la fine The Highway è una ballad chitarra ed armonica.
1. East Bay Night - 2:05
2. This Place - 1:03
3. Up to No Good - 2:40 (feat. Booker T. Jones)
4. Last One to Die - 2:23
5. Disconnected - 2:00
6. I Ain�t Worried - 2:36
7. Damnation - 1:30
8. New Orleans - 3:04
9. Civilian Ways - 4:11
10. The Bravest Kids - 1:36
11. Skull City - 2:51
12. L.A. River - 2:35
13. Lulu - 2:11
14. Dominoes Fall - 2:43
15. Liberty and Freedom - 2:45
16. You Want It, You Got It - 1:36
17. Locomotive - 1:38
18. That�s Just the Way It Is Now - 2:52
19. The Highway � 3:10
DISCOGRAFIA
2009 Let the Dominoes Fall
2003 Indestructible
2000 Rancid
1995 ...And Out Come the Wolves
1994 Let�s Go
1993 Rancid
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