Anno 2005, esce un disco che proietta di diritto un duo di ragazzi norvegesi nell’Olimpo dell’electrorock; “Datarock Datarock” aveva Fa-Fa-Fa, Computer Camp Love e Bulldozer a fare da apripista ad un suono che propone in formato giocoso le avventure nel mondo del computer engineering. A 4 anni di distanza ecco “Red”, il follow up, che rimette in tavola le carte del suo fortunato predecessore ma con una punta di ricercatezza in più; nulla di nuovo, le “solite” tracce che entrano nel cervello e non ne escono più, con un effetto cinematografico diffuso e il Verbo del digitalismo portato allo spasimo. L’effetto loop è dietro l’angolo, gli anni 80 trionfano, ma il divertimento è sempre assicurato |