Cercavano un sound monumentale e l’hanno trovato. Ascoltando i 13 brani che si susseguono e per la prima volta danno vita a una storia unica, si sente la corposità della struttura impartita dalle doti di Dave Bottrill e dal missaggio di Alan Moulder. Un’azione per emergere dalle tenebre oscure e inseguire la luce. Quella luce intesa come fonte di vita. Anche analizzando le liriche è evidente il riferimento alla voglia di vivere, la volontà di rompere con il passato e puntare verso il sole, senza dimenticare la sofferenza, che fa parte dell’esistenza di ognuno di noi. In questo disco hanno sconfitto le loro paure e oltrepassato alcuni limiti, si sono spinti oltre distillando una miscela carica di emozioni e tensioni sonore; dal potente rock con sfumature industrial della opener Kitty Litter, alle ricercate evoluzioni synth-pop di Happy You’re Gone o alla propagazione di onde dark-punk di The Never – Ending Why. I Placebo sono stati capaci di innalzare un solido muro di chitarre e synth, senza lasciare varchi vulnerabili! |